Blitz in varie città italiane, scoperta stamperia documenti falsi
La banda aveva un giro di affari di oltre 40mila euro al mese
Sequestravano immigrati clandestini sgominata organizzazione, 13 fermi
Chiedevano dai 300 ai 500 euro per la liberazione degli ostaggi
Le persone sottoposte a fermo sono originarie dei paesi africani
CROTONE - Dieci persone sono state fermate in varie città con le accuse di associazione a delinquere, sequestro di persona e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Altri tre stranieri vengono attivamente ricercati. L'operazione, denominata "Kafila 2", coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Luigi de Magistris, ha disarticolato le cellule criminali sfuggite al blitz che già nel mese di dicembre aveva portato in tutta Italia a sequestri e perquisizioni. Le indagini hanno avuto inizio nel settembre scorso, dopo la denuncia alla squadra mobile di Milano fatta da un cittadino egiziano relativa al sequestro di un congiunto.
Tra i fermati, secondo le prime informazioni, un marocchino, due eritrei e un gruppo di sudanesi. L'operazione si è articolata fra Milano, Roma, Palermo, Catanzaro e Crotone.
Ai fermi gli investigatori sono arrivati proseguendo l'attività su un gruppo di stranieri che organizzavano sequestri di connazionali provenienti prevalentemente dalla martoriata regione del Darfur (altri dieci fermi erano stati effettuati a dicembre, durante l'operazione "Kafila 1"). Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione aiutava i clandestini sbarcati sulle coste siciliane e trasferiti poi nei centri di prima accoglienza del crotonese a fuggire. Quindi li sequestravano chiedendo mediamente ai familiari dai 300 ai 500 euro per la liberazione degli ostaggi. Dopo il pagamento, l'emissario della banda avvertiva i complici che provvedevano a fornire un biglietto ferroviario ai clandestini, istradandoli verso il nord (di solito Roma e Milano, ma anche la Francia).
Pur avendo diramazioni transnazionali, la banda criminale manteneva un forte radicamento nella città di Crotone, dove avvenivano i sequestri di connazionali clandestini che erano ospitati nel Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, e a Milano, dove, oltre ad avere il controllo economico delle attività criminose, aveva costituito una vera e propria stamperia per la fabbricazione di certificati e documenti di identificazione falsi.
Nel corso dell'operazione, infatti, la Squadra Mobile di Milano, ha trovato e sequestrato in un appartamento del capoluogo lombardo una stamperia per la fabbricazione di documenti falsi, costituita da apparecchiature altamente tecnologiche per la produzione di svariati documenti di identità. Dalle indagini è emerso che mediamente un certificato di attribuzione fiscale veniva pagato all'incirca 50 euro, un permesso di soggiorno mille euro e un passaporto oltre mille e duecento euro. Un giro di affari di oltre 40 mila euro al mese. La quantità di documenti trovati nell'appartamento, secondo gli investigatori, era utile a soddisfare le richieste di una quindicina di giorni.