Una speciale risoluzione adottata all'unanimità nel 2000 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha designato il 20 giugno di ogni anno come la Giornata Mondiale del Rifugiato. Un momento di riflessione per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la drammatica condizione di milioni di persone che in tutto il mondo sono costrette ad abbandonare la propria casa, la propria terra, spesso i propri familiari, a causa di guerre, violenze e persecuzioni.
Nel celebrare la ricorrenza, ogni anno viene conferito a una persona o a un'organizzazione che si sia distinta nel sostenere la causa dei rifugiati, il Premio Nansen. Questo premio, assegnato ormai da oltre 50 anni, ha preso il nome dell'esploratore artico norvegese Fridtjof Nansen, che nel 1921 fu nominato dalla Società delle Nazioni – precorritrice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite - primo Alto Commissario internazionale per i rifugiati. La signora Graça Machel, il Maestro Luciano Pavarotti e l’operatrice umanitaria Annalena Tonelli, sono alcuni tra i recenti vincitori del premio.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio di apprezzamento sottolineando l'opportunità di dedicare la "Giornata mondiale del rifugiato" al rifiuto dell'intolleranza. "L'intolleranza - ha dichiarato il Capo dello Stato - è il principale motore che obbliga a richiedere rifugio e asilo. Perciò guardo con favore al fatto che finalmente il Parlamento italiano rimetta in moto il processo di riforma del diritto di asilo in Italia, e constato con particolare soddisfazione che uno dei progetti in discussione è a firma dei rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione. Sono questi temi sui quali il Parlamento italiano, se vuole onorare le sue tradizioni civili, non può presentarsi diviso."
Tra le varie manifestazioni in progamma, a Roma, in piazza San Marco, presso la sede della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha organizzato le celebrazioni per il 2007 con una conferenza sul tema: "L'intolleranza ti isola". L'obiettivo è quello di focalizzare l'attenzione sulla duplice forma di intolleranza in cui sono spesso costretti a vivere i rifugiati. Da un lato quella che li ha spinti alla fuga dal Paese di origine, dall'altro quella del Paese che gli accoglie, sempre più spesso legata a timori sulla sicurezza e a sentimenti ostili che talvolta degenerano in fenomeni di razzismo e xenofobia.
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato e il ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, sono intervenuti alla conferenza introdotta dal rappresentante regionale dell’UNHCR, Walter Irvine e moderata dal portavoce Unhcr, alla quale hanno partecipato anche lo psichiatra Vittorino Andreoli e lo scrittore Andrea Camilleri.
"Politica, media e religioni hanno responsabilità per quanto riguarda la diffusa intolleranza che si registra in Italia nei confronti degli immigrati e dei rifugiati". E' quanto dichiarato dal Ministro Amato nel corso del suo intervento, aggiungendo come sia necessario "richiamare ciascuno severamente alle sue responsabilità. C'è una responsabilità del ceto politico. Io sono tra i più tolleranti ma trovo moralmente riprovevole che davanti al crescere della criminalità immigrata non si distingua fra fenomeno criminale e fenomeno dell'immigrazione". In tal senso ha ricordato che "la nostra società si disgrega non solo se non tutela la vita umana o ignora il valore della famiglia, ma anche se ignora che anche l'altro è figlio di Dio".
Il Ministero dell'Interno ha diramato ieri i testi di due schemi di decreto legislativo per attuare le direttive europee in tema di asilo. "Se riusciamo a chiudere la procedura - ha precisato Amato -, tra tre mesi in Italia queste norme saranno vigenti e avremo procedure migliori per i richiedenti asilo. Il Parlamento, intanto, vada avanti con la legge generale e organica". "Prevediamo una procedura unica - ha concluso il Ministro - con passaggi più rapidi per le categorie più vulnerabili e passaggi più veloci anche per chi utilizzerà strumentalmente queste procedure per sottrarsi ad una meritata espulsione. Nulla è peggio, per un diritto giusto, che vederlo infangato da utilizzi che ne riducono il nitore morale e civile".
In occasione dell'incontro è stata presentata la campagna informativa dell’Unhcr contro l’intolleranza, consistente in uno spot radiofonico con la partecipazione di Andrea Camilleri, Fiorello e Marco Baldini e uno spot televisivo.
A Venezia si è voluto celebrare il 20 giugno nel segno e nella tradizione dell'ospitalità. Nella sala del Consiglio comunale, a Ca' Farsetti, il Sindaco Massimo Cacciari e l'Assessore Delia Murer nell'inaugurare gli incontri organizzati sul tema “Venezia città dell’Asilo”, hanno rivolto un saluto ai rifugiati in accoglienza, a quelli presenti in città e a quanti collaborano alla gestione dei Progetti e degli interventi a favore dei rifugiati (Istituzioni, Associazioni, Cooperative, volontari, operatori) attivando una riflessione a più voci sulla promozione del diritto d'asilo. Il sindaco ha infine espresso apprezzamento per la comunione di intenti con il Ministero dell'Interno e soprattutto per i nuovi progressi ottenuti su questo delicato tema.
Presente all'incontro il Capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione Mario Morcone che, affrontatando le tematiche relative alla legislazione e agli interventi previsti dal Governo, ha ricordato come dal 1998 ad oggi sono state più di 120.000 le domande presentate per la richiesta di asilo con una media di 10.000 l'anno. Di queste il 40% sono state accolte per protezione umanitaria e il 10% per lo status di rifugiato. "Un lavoro attento e difficile - ha precisato Morcone - che testimonia l'impegno del Ministero dell'Interno insieme all'Anci che, oltre ad avere una forte valenza sociale, ci fa essere orgogliosi di avere difeso dei diritti umani e di realizzare così i valori della nostra Costituzione". (Articoli 10 e 3)
La giornata si concluderà con una festa campestre, a partire dalle ore 19.00, presso il Centro di Accoglienza Boa, con l'esibizione di un gruppo di rifugiati protagonisti del progetto musicale Combo, organizzato nell'ambito delle attività di animazione del Progetto Fontego del Comune di Venezia.