Immigrazione: veglia ecumenica
Per non dimenticare i morti nei viaggi della speranza
Una veglia per non dimenticare: la Fondazione Cei Migrantes, il Centro Astalli, la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas Italiana e la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia promuoveranno, in serata, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, la veglia ecumenica “Morire di speranza” in memoria degli immigrati, morti nei loro “viaggi della speranza” verso l’Europa, cui parteciperanno comunità e associazioni di immigrati, rifugiati e organizzazioni di volontariato.
Nei primi cinque mesi del 2007 – informano i promotori dell’iniziativa - i morti nel Canale di Sicilia sono stati 131, più 35 sulle rotte tra Algeria e Sardegna.
Dal 1988 le morti documentate dalla stampa internazionale sono state 8.995: di questi 3.087 sono dispersi in mare. “Sono uomini e donne in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni – si legge in un comunicato diffuso ieri -.
Sono esseri umani talmente disperati da rischiare di mettere a repentaglio la loro stessa vita pur di arrivare alle soglie della salvezza che l’Europa per loro e i propri figli rappresenta”.
“Dimenticare, rimuovere, rassegnarsi alla normalità delle tragedie dell’immigrazione – concludono i promotori della veglia - vuol dire lasciare morire ancora una volta le vittime in viaggio verso l’Europa”.