Famiglia. La popolazione residente in Italia al
31 dicembre 2006 vive per il 99,4 per cento in famiglie. Secondo l'Istat le famiglie anagrafiche sono 23milioni e 900 mila circa. Il numero medio di componenti per famiglia risulta pressoché invariato rispetto all'anno precedente ed è pari a 2,5. La popolazione residente nelle convivenze si concentra nel Nord e nel Centro.
Torna l'emigrazione al Nord. Gli italiani del Sud in cerca di lavoro tornano a migrare al Nord come accadeva anni fa. Nel corso del 2006 i trasferimenti di residenza interni abbiano coinvolto circa 1 milione e mezzo di persone e sono caratterizzati da uno spostamento di popolazione dalle regioni del Mezzogiorno a quelle del Nord e del Centro. Un flusso migratorio dovuto anche agli stranieri residenti nel nostro Paese, che seguono una direttrice simile a quella delle migrazioni degli italiani, ma presentano una maggior propensione alla mobilità. E' il Nord-est l'area più attrattiva, con un tasso pari all'8,5 per mille, soprattutto per le immigrazioni dall'estero. Segue il Centro (6,8 per mille). Il Sud perde popolazione a causa delle migrazioni interne, costituite prevalentemente da italiani che trasferiscono la propria residenza nelle regioni centro-settentrionali.
A livello regionale, l'Emilia Romagna risulta essere la regione piu' attrattiva (10,4 per mille), seguita nel Nord da Trento (8,4 per mille), dal Friuli-Venezia Giulia (7,8 per mille), dalla Lombardia e dalle Valle d'Aosta (7,3 per mille) e nel Centro da Toscana (7,4 per mille), Umbria e Marche (7,3 per mille).
Più bambini. Nel corso del 2006 sono infatti nati 560.010 bambini, 5.988 in più rispetto all'anno precedente. Sono soprattutto le regioni del Centro e del Nord a veder aumentare i fiocchi azzuri e rosa mentre nel Sud e nelle isole rimane la tendenza alla diminuzione dei nuovi nati. Una tendenza che è da mettere in relazione alla meggior presenza di stranieri regolari.