Migranti: al via il Piano nazionale per i minori non accompagnati
Il numero dei migranti minori non accompagnati è in continua crescita - Una circolare del ministro Amato introduce nuovi criteri per la loro identificazione
L’arrivo nel nostro Paese, per terra o per mare, di giovanissimi migranti che in solitudine proseguono un percorso fuori della loro terra, senza la loro famiglia è una questione che vive molto nella società, nelle cronache, per questo è stata affrontata del disegno di legge Amato-Ferrero con specifiche proposte».
Convegno sui minori migranti non accompagnati
Sono le parole del sottosegretario all’Interno con delega all’immigrazione Marcella Lucidi, al convegno 'Minori stranieri non accompagnati: percorsi di protezione e pratiche di integrazione', che si tiene oggi a Roma presso il centro incontri "Roma eventi".
Sono i ministeri che hanno curato la stesura del testo del disegno di legge, quello dell'Interno e della Solidarietà Sociale, che hanno deciso di dedicare uno specifico incontro a questo delicato tema, ma la partecipazione del governo, a testimonianza dell'interesse e dell'impegno al riguardo, è molto più ampia e coinvolge il ministero della Giustizia e degli Affari Esteri con la partecipazione, rispettivamente, del sottosegretario Daniela Melchiorre e del ministro plenipotenziario Vincenza Lomonaco.
I minori migranti, ha detto la Lucidi, “sono in terra straniera e sono stranieri, entrano senza protezione in una società che dice di proteggere la sua infanzia, riuniscono nella loro condizione tre espressioni che descrivono una forte vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli. Oggi esiste un pensiero insidioso che vuole emarginare questi soggetti - ha proseguito il sottosegretario - bandirli da una cultura dell’infanzia che si è invece affermata oltre i confini degli Stati iscrivendo i diritti dell’infanzia tra i diritti umani. E’ una vergognosa ipocrisia che comincia col negare a queste persone la loro età.”
Convegno sui minori migranti non accompagnati
Proprio sulla questione della identificazione dei minori migranti, è stata emanata ieri, 9 luglio, una circolare firmata dal ministro Amato e inviata ai questori, che introduce nuovi criteri per accertarne le generalità.
Come spiega il sottosegretario, "in caso d'età incerta per evitare il rischio di adottare erroneamente provvedimenti gravemente lesivi dei diritti dei minori, quali l'espulsione, il respingimento o il trattenimento in un Centro di Permanenza Temporanea, il migrante è sottoposto all'esame per l'accertamento dell'età. L'esame consiste nella misurazione del polso e ha un margine di errore fino a due anni. Ecco perché con questa direttiva introduciamo la presunzione della minore età in caso di perizia incerta.
In tal modo il giovane minorenne viene subito inserito in un percorso di tutela e protezione, riducendo così il rischio che finisca in una rete di sfruttamento. Non parliamo solo di accattonaggio ma anche di sfruttamento della prostituzione".
"La solitudine per un minore - ha ricordato la Lucidi - è insidiosa e, in terra straniera, troppe volte significa sfruttamento. Come nell’isola che non c’è, questi “bimbi sperduti” sopravvivono ma hanno bisogno di qualcuno che stia al loro fianco. Per non rimanere invisibili. E in questo sta uno dei limiti della legge Bossi-Fini. Quella legge non ha frenato l’arrivo dei minori ultraquindicenni ed insieme ha abbassato la soglie di età dei minori che giungono clandestinamente sul nostro territorio. Quella legge ha reso vano per molti minori lo sforzo inclusivo praticato dai comuni che li hanno accolti. Altri, privi di una prospettiva, hanno preferito sparire".
Il sottosegretario Lucidi e il prefetto Ciclos
Ma quali sono le cifre del fenomeno? Sono quelle di una continua crescita: nel 2006 sono sbarcati sulle nostre coste 1.335 minorenni, di cui 972 non accompagnati. Nei primi sei mesi di quest’anno gli sbarchi ci hanno consegnato 529 minori di cui 446 arrivati da soli.
Nel 2006 sono stati 34 i minori che hanno chiesto asilo. Alla fine di maggio 2007 sono stati 29.
E il rapporto Anci 2006 indica un’alta percentuale (il 53%) di minori stranieri non accompagnati privi di qualunque permesso di soggiorno, condizione che non consente di assegnare loro uno statuto di legalità e di accompagnarli in un percorso di tutela e garanzia di diritti.
Le proposte inserite nel disegno di legge Amato-Ferrero
"Abbiamo molto riflettuto nei mesi scorsi sull’efficacia del sistema previsto dalla vigente normativa in favore dei minori stranieri, - dichiara la Lucidi - con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati. Da ciò sono nate alcune delle proposte che abbiamo inserito nel disegno di legge Amato-Ferrero":
1. un apposito Programma nazionale per l’accoglienza e la tutela dei minori stranieri che sostenga finanziariamente l’azione degli enti locali nella presa in carico dei minori stranieri e anche di chi nel frattempo diventa maggiorenne
2. la modifica della vigente normativa per rivedere la durata dei progetti di integrazione sociale e civile per i minori stranieri non accompagnati
3. la garanzia della conversione, al raggiungimento della maggiore età, del permesso di soggiorno per minore età in permesso di soggiorno per studio, lavoro subordinato o autonomo, accesso al lavoro; solo nel caso in cui non ricorrano le condizioni per il rilascio di un permesso di soggiorno
4. l’istituzione di un Piano per il rimpatrio volontario assistito che faciliti il reinserimento del giovane straniero nel paese di origine.
Ma oltre alle proposte presentate nel disegno di legge, sono stati approntati altri strumenti operativi come l'Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi, e normativi, come la direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti Asilo.
l'Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi
L’organismo sta svolgendo attività di studio, ricerca ed approfondimento sul sistema di prevenzione e contrasto del fenomeno della prostituzione, al fine di migliorarne l’efficacia e di potenziare le misure di assistenza, protezione e tutela delle vittime.
"Ciò che mi colpisce particolarmente - ha detto la Lucidi - è apprendere che spesso le minori straniere vengono reclutate all’uscita di scuola, nei loro paesi di origine, con la promessa di un lavoro regolare una volta in Italia.
La lotta al traffico di minori non può però essere vinta solo con l’impegno delle nostre forze dell’ordine. Serve anche un forte lavoro culturale: è necessario che tutti siano consapevoli che avere un rapporto sessuale con un minore in cambio di soldi è un reato, sia esso un minore italiano che straniero".
La direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti Asilo
L’8 marzo 2007 è diventata operativa, dopo la registrazione alla Corte dei Conti, la Direttiva che rafforza la presa in carico da parte delle istituzioni dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo. La direttiva favorisce la presentazione della richiesta d’asilo e riduce i tempi d’attesa - per il suo affidamento ad un servizio appositamente dedicato - dall’arrivo del minore in Italia fino alla consegna della sua domanda d’asilo da parte del tutore. Obiettivo è evitare che il ragazzo scappi e finisca nella rete dello sfruttamento senza alcuna tutela giuridica ma, soprattutto, che diventi un invisibile.
La direttiva stabilisce che, all’arrivo in frontiera, il minore sia subito affidato al Sistema Nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo e non ad una struttura qualsiasi come finora è accaduto. Il Sistema di Protezione, infatti, oltre ad avere una quota di posti che ogni anno vengono destinati alle categorie vulnerabili, ha competenza e formazione per seguire il minore aiutandolo nella difficile fase di inserimento in un contesto culturale nuovo e diverso.
Inoltre, è stabilito all’articolo 1 che al momento dell’arrivo siano subito date al minore tutte le informazioni necessarie sui suoi diritti e le opportunità legali esistenti. Basta solo che manifesti la volontà di chiedere asilo per far partire la procedura.
Finora il minore straniero non accompagnato, anche se richiedente asilo, veniva affidato dalla Questura all’Ente locale, in attesa che gli venisse nominato un tutore.
In principio era accolto, quindi, in un servizio genericamente individuato in base alla disponibilità sul territorio e solo in un secondo momento era inserito nel Sistema di protezione nazionale.
La direttiva contribuisce, quindi, ad individuare percorsi e luoghi di aiuto ai minori stranieri, assicurando che i tempi di intervento in loro favore siano rapidi per fornirgli, così, la tutela di cui hanno bisogno.
E' forte, infine, il ringraziamento che il sottosegretario fa giungere a tutte le associazioni che hanno attivamente sollecitato il governo con la loro "ostinazione e cocciutaggine: proprio dal confronto con loro sono nate le proposte che abbiamo inserito nel disegno di legge Amato-Ferrero".