L'opposizione replica dura alle accuse del Guardasigilli
di "fomentare" la rivolta nelle carceri. "Parole gravissime"
Il centrosinistra a Castelli
"Affermazioni da irresponsabile"
La Margherita chiede a Berlusconi di riferire in Parlamento
ROMA - Parole da irresponsabile. Uno sconsiderato. Un estremista. Affermazioni gravi e volgari. Il centrosinistra reagisce duro e respinge al mittente le accuse fatte stamane dal ministro della Giustizia Castelli, per il quale la sinistra starebbe "fomentando" rivolte nelle carceri per mettere in difficoltà il governo.
Uno dei primi a replicare al ministro, Pietro Folena, tacciato oggi dal Guardasigilli come "uno che dice bugie" riferendosi alle affermazioni dell'esponente dei Ds, secondo cui la popolazione carceraria sarebbe aumentata "di diecimila unità da quando c'è questo governo". "La misura è colma", sbotta Folena dando al ministro dell'"estremista e irresponsabile". "Nei mesi scorsi", continua il diessino, "il premier aveva accusato Cofferati e la Cgil di collusione con il terrorismo, ma il fatto che ora il Guardasigilli accusi la sinistra di organizzare la rivolta nelle carceri è troppo".
Non è meno duro Fabio Mussi, vicepresidente della Camera ed esponente dei Ds, per il quale Castelli "è uno sconsiderato. Vorremmo che smentisse, invece le sue parole lo confermano". Parole "immeritevoli di essere commentate" quelle del Gurdasigilli secondo il leader della Cgil Sergio Cofferati che liquida le affermazioni di Castelli con un "sono parole irresponsabili, che non vale assolutamente la pena commentare".
Non solo commenta ma insorge compatta la Margherita, chiedendo al presidente del Consiglio di intervenire: secondo il presidente dei deputati della Margherita, Pierluigi Castagnetti e il capogruppo in commissione Giustizia, Giuseppe Fanfani, "la gravità di queste affermazioni è indicibile al punto che il presidente del Consiglio dovrà riferire al Parlamento del comportamento del proprio ministro, e prendere i provvedimenti conseguenti".
"Il ministro Castelli - secondo i due esponenti della Margherita - dimostra di essere irresponsabile. Dopo aver detto che le carceri italiane hanno trattamenti da grand hotel, ora accusa la sinistra di fomentare il dissenso all'interno delle carceri". A giudizio di Castagnetti e Fanfani "Castelli non ha la preparazione tecnica per conoscere ed affrontare questi problemi, ma dovrebbe almeno capire che nel momento stesso in cui accusa una parte politica di fomentare il dissenso all'interno delle carceri, egli crea i presupposti perché questo dissenso nasca, lo rende quasi legittimo e crea una copertura politica, per quanto fittizia e strumentale, che verrà recepita come un incoraggiamento alla rivolta".
"Sono affermazioni volgari che respingiamo al mittente, segno di una grande difficoltà e dell'incapacità di accettare manifestazioni pacifiche" aggiunge il coordinatore dell'esecutivo della Margherita, Dario Franceschini. "I carcerati stanno autogestendosi una protesta pacifica - spiega Franceschini - e Castelli dovrebbe occuparsi dei loro problemi, anziché accusare l'opposizione. Il suo è un atteggiamento irresponsabile e usare tali toni, che sono gli stessi usati dalla Lega in campagna elettorale, ricoprendo l'incarico di Guardasigilli è da irresponsabile".
Accuse vengono anche dai Verdi con Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia, che dà al Guardasigilli dell'"irresponsabile che anziché intervenire per risolvere la drammatica situazione del carcere italiano, fomenta confusione e tenta di creare le condizioni per reprimere una pacifica protesta come quella in atto in oltre 50 istituti penitenziari". Non è la sinistra che strumentalizza i problemi, è questo governo di centro-destra che li amplifica perché incapace di risolverli".
Contro il ministro alza la voce Rifondazione con Giovanni Russo Spena, vicepresidente dei deputati del Prc, dandogli del "forcaiolo": "Castelli sarebbe ridicolo e grottesco se non fosse, invece, un irresponsabile forcaiolo". "Come si fa, di fronte ai problemi gravissimi della condizione carceraria - osserva Russo Spena - a parlare di politici che 'creano malcontento nei penitenziari'? E' in corso uno sciopero pacifico e non violento dei detenuti: domani mattina - conclude Russo Spena - insieme ad associazioni laiche e cattoliche, saremo nuovamente dinanzi al carcere di Regina Coeli, non per 'fomentare rivolte carcerarie' (come afferma l'improbabile ministro), ma per discutere le richieste, che ci appaiono motivate, della piattaforma dello sciopero".
La parola delle associazioni, Antigone in prima fila, che si occupano della difesa dei diritti dei detenuti: "L'unico irresponsabile nella vicenda carceri è il ministro Castelli - accusa il presidente di Antigone Stefano Anastasia - che questa estate ha offeso i 58 mila detenuti degli istituti di pena italiani affermando che vivono come in un grand hotel". Castelli, conclude Anastasia, "evoca rivolte a cui nessuno pensa, tanto meno i detenuti che stanno protestando civilmente".
(13 settembre 2002)