Per le province in cui risulta giacente ancora un numero considerevole di istanze di nulla osta per il ricongiungimento familiare, la Direzione centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo ha fornito indicazioni, contenute in una circolare, per l’accelerazione delle procedure.
Per le domande pervenute e non inserite nel sistema informatico si procederà ad una preventiva verifica della completezza dei documenti e alla convocazione dello straniero per eventuali integrazioni.
Lo Sportello unico deve verificare i requisiti, che riguardano la situazione alloggiativa e il reddito prodotto dallo straniero, sulla base della documentazione esibita; una copia, con timbro dell’ufficio, dovrà essere consegnata al richiedente.
Solo a questo punto si procederà all’inserimento nel sistema informatico e all’avvio dell’iter procedurale.
Questa formula consente di impiegare gli operatori dello Sportello unico in modo più razionale, prevedendo un’attività di data entry solo per le pratiche trattabili.
L’istanza sarà rigettata qualora l’interessato non produrrà la documentazione necessaria o le richieste di integrazione non saranno ritenute idonee.
Tale procedura, indicata nella circolare n. 0004990 del 15.11.2007, fa seguito alla circolare n. 000594 del 14.2.2007 con la quale sono state impartite nuove direttive per le procedure di nulla osta per ricongiungimento familiare, in applicazione al decreto legislativo n. 5 dell’8.1.2007.
Sarà adottata per un periodo transitorio, almeno fino a che tutta l’attività dello Sportello unico per l’immigrazione non sarà definitivamente informatizzata con l’acquisizione on line delle domande per le pratiche di sua competenza.
La Direzione centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo provvederà ad un monitoraggio della situazione attraverso rilevamenti statistici settimanali.
Inoltre, la circolare informa che il ministero degli Affari esteri comunicherà i dati relativi ai visti rilasciati, ai sensi dell’art. 29 comma 8, per evitare la consegna di nulla osta a chi abbia già ottenuto un visto di ingresso; sono stati avviati contatti con l’ANCI, infine, per l’adozione di protocolli di intesa per una preventiva verifica da parte dei Comuni della documentazione relativa agli alloggi e al reddito.