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«Decreto flussi, ci vuole sorteggio», Il Manifesto, 30/11/07

Immigrati
«Decreto flussi, ci vuole sorteggio»
Cinzia Gubbini
Roma

Da oggi il decreto flussi per assumere 170 mila lavoratori stranieri sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma tra le associazioni e gli immigrati le preoccupazioni sono molte: se da un lato la nuova modalità telematica azzera i noti ostacoli dell'invio dei moduli alle Poste, altri se ne pongono. Tanto che la proposta è una: se decreto flussi deve essere, che il governo si decida a fare un sorteggio. In che senso? Come tutti sanno il decreto flussi stabilisce quanti lavoratori stranieri per quest'anno potranno entrare in Italia. Gli anni scorsi il sistema era micidiale: nessuno sapeva quando sarebbe uscito il decreto in Gazzetta, e dal giorno dopo scattava l'ora x. Una vera e propria gara di resistenza. Quest'anno il governo ha giocato la carta di internet, e, soprattutto, della trasparenza sulle date. Tutti sanno che il decreto sarà pubblicato oggi e che i moduli potranno essere inviati dal 15 dicembre (per le quote «privilegiate» come albanesi e marocchini), il 18 dicembre per i lavoratori domestici e il 21 dicembre per le altre categorie. Dunque, c'è tutto il tempo per studiarsi bene moduli e software, con l'eliminazione delle terribili file davanti agli uffici postali, nonostante le code siano destinate a rimanere: solo a ieri a Suzzara (provincia di Mantova) la Camera del Lavoro - tra le associazioni accreditate per fare consulenza ai datori di lavoro e agli immigrati - contava 400 persone in fila per prendere un appuntamento. Ma il punto è che l'ora x rimane. Alle 8 di mattina dei giorni predisposti migliaia di persone saranno davanti ai computer per premere «invio». «E bisogna considerare il digital divide del territorio: chi ha la banda larga e chi no, per esempio. Senza contare che il privato che invia il modulo da casa avrà molte più possibilità di arrivare prima della persona che si è rivolta, pure pagando, alle associazioni», osserva Nicola Grigion del sito Melting Pot. «In effetti noi consiglieremo a tutti quelli che vengono nei nostri uffici di trovarsi un computer, di scaricare il software e di inviare da soli un modulo che noi aiuteremo a compilare - riflette Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci - se si affidano a noi anche per l'invio, rischiano di trovarsi dentro pacchetti troppo numerosi». E tra l'altro, aggiunge Grigion: «Il software è privato, quindi non sappiamo a che gioco giochiamo e con quali criteri verranno assegnati i tempi di arrivo nel portale del ministero». Insomma, avrà sicuramente la meglio chi ha a disposizione un computer, una buona connessione, e qualche dimistichezza con l'informatica. Allora, si domandano un po' tutti quelli che criticano il metodo dei flussi - chiedendo che invece andrebbero, quanto meno, accettate tutte le richieste di lavoratori che vengono presentate - perché non fare un sorteggio? «Le persone così non dovrebbero affannarsi per essere primi - dice Miraglia - tanto si sa che il decreto flussi è una lotteria, allora tanto vale farla per bene». Ma nei ministeri questa proposta, già avanzata, è stata respinta. il motivo non è chiaro, forse semplicemente per una questione «etica». Intanto, però, di etico questo sistema - che pure è migliore del precedente - ha davvero poco. Dai territori continuano a arrivare notizie di truffe in corso: persone che assicurano di saper entrare nel portale del ministero e che per questo chiedono dai 300 ai mille euro. Ma, a quanto pare, anche le pratiche sbrigate dalle associazioni convenzionate con il ministero sono salate: 120 euro.
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