Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Decreto flussi, già inoltrate 352mila domande.Le proteste: "Computer in tilt, non funziona", La Repubblica, 15/12/07

Decreto flussi, già inoltrate 352mila domande.Le proteste: "Computer in tilt, non funziona", La Repubblica, 15/12/07

Quest'anno le assunzioni di immigrati disponibili in base al decreto sono 170 mila
Il sistema informatico del ministero costretto a gestire anche 9.600 connessioni al minuto

Decreto flussi, già inoltrate 352mila domande.Le proteste: "Computer in tilt, non funziona"

Ma le associazioni che stanno aiutando i lavoratori stranieri
denunciano problemi: "Le graduatorie e le quote vanno riviste"


ROMA - In poche ore (dalle 8 alle 11) ne sono arrivate quasi 162 mila. Alle 18 sono già 352 mila le domande di assunzione di extracomunitari pervenute con successo: 162.572 quelle inviate da privati, 190.423 quelle inviate da patronati e associazioni. Sono i numeri del click day, la procedura informatica messa a punto dal ministero dell'Interno nell'ambito del decreto flussi 2007.

Il più veloce è riuscito invece a farla registrare sul sito del Viminale dopo appena un secondo e 134 millesimi dall'apertura dei termini, ovvero le 8 di questa mattina. E' stato un vero e proprio assalto quello dei lavoratori immigrati per presentare le domande di assunzione per lavori non stagionali fissate in base al decreto sui flussi.

Gli ingressi stabiliti per quest'anno sono un massimo di 170 mila, con quote riservate per i paesi che hanno sottoscritto accordi bilaterali con l'Italia e una ripartizione su base regionale. Nella giornata di oggi saranno accolte esclusivamente le domande di assunzione degli immigrati provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia, per qualsiasi tipo di occupazione (comprese le badanti).

Il sistema informatico del Viminale in queste ore si trova a dover gestire picchi fino a 9.600 connessioni al minuto. Normale quindi che l'attesa possa protrarsi, ma il Viminale invita a non preoccuparsi: il sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande. Per chi vuole inoltrare la domanda, il ministero consiglia inoltre di rimanere connessi a internet fino alla conferma definitiva della ricezione della domanda da parte del sistema e attendere la risposta di conferma di ricezione della domanda, anche se dovesse superare i sessanta minuti, come pare si stia regolarmente verificando.

"La nostra struttura informatica e i nostri servizi online al momento non rilevano alcuna sofferenza, e stanno lavorando al di sotto della loro potenzialità", ha rassicurato il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento Immigrazione del Viminale. "Gli utenti in queste ore alle prese con l'invio delle domande in attesa dell'ok dal sistema - ha ricordato ancora Morcone - pensino che questo tempo, solo l'anno scorso, avrebbero dovuto passarlo in fila all'ufficio postale, in condizioni molto meno agevoli che non a casa propria".

Ma chi ha seguito in queste ore le ansie degli immigrati la pensa diversamente. "La situazione è gravissima, registriamo che il sistema è inadatto e inadeguato, non sta funzionando", afferma Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci, una delle associazioni che sta gratuitamente offrendo assistenza a chi deve presentare domanda di assunzione di uno straniero. "Per quel che ci riguarda - precisa - dovremmo inviare circa 10 mila domande, mentre finora ne abbiamo potuto inviare solo l'1-2 per cento. Gran parte delle domande non sono partite, le macchine sono ferme, in attesa. E il criterio è del tutto casuale, non serve inviare prima. Serve solo la fortuna".

Denuncia condivisa dal presidente dell'Inas-Cisl, Giancarlo Panero. "Sono rammaricato e preoccupato - afferma - per i notevoli problemi che si sono verificati con il sistema del ministero dell'Interno. L'Inas-Cisl chiede una clausola di salvaguardia al Viminale per le tantissime domande che hanno subito disagi, certamente non imputabili al nostro impegno e alla nostra volontà". Il Patronato Acli rincara la dose e lamenta i gravi limiti della procedura telematica, ribaltando le accuse di favori alle associazioni. ''Nonostante le rassicurazioni ricevute nei giorni scorsi - spiega l'Acli in una nota - il sistema si conferma tarato più sull'invio individuale che su quello massiccio di associazioni e patronati, che hanno riscontrato grandissime difficoltà nell'inoltro delle domande''. "Con la lentezza con cui il sistema sta acquisendo le domande - si legge ancora - i più penalizzati sono proprio quei soggetti deboli che hanno chiesto l'assistenza".

Per questo l'Acli si associa alla richiesta di provvedere fin da ora a modificare i criteri per la graduatoria delle richieste di nulla osta e chiede al governo di prendere atto delle numerose richieste pervenute, e di prevedere subito, nella vigenza delle graduatorie del decreto flussi 2007, il nuovo decreto flussi per il 2008.

"A fronte delle oltre 200 mila domande già arrivate - dice ancora Filippo Miraglia dell'Arci - sono oggi disponibili solo 45 mila posti. E' ovvio che siamo già fuori con le quote. E questi sono tutti immigrati che hanno già un lavoro. Noi, ad esempio, abbiamo preteso che il lavoratore venisse con il datore di lavoro. Sono quindi posti di lavoro reali. Se come penso, si arriverà alla fine al complessivo numero di 800-900 mila richieste di assunzione, il governo dovrà necessariamente prendere atto di queste richieste lasciando aperte le liste e concedere così il permesso a chi ha un lavoro".

Le domande di assunzione pervenute per nazionalità sono: Marocco (97.085), Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana (18.057), Nigeria (5.889), Algeria (1.904), Somalia (159). Le cifre sono in costante aggiornamento, anche se dalle 15.30 c'è stato un forte calo fino a poche pratiche al secondo.

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