Quest'anno le assunzioni di immigrati disponibili in base al decreto sono 170 mila
Il sistema informatico del ministero costretto a gestire anche 9.600 connessioni al minuto
Decreto flussi, già inoltrate 352mila domande.Le proteste: "Computer in tilt, non funziona"
Ma le associazioni che stanno aiutando i lavoratori stranieri
denunciano problemi: "Le graduatorie e le quote vanno riviste"
ROMA - In
poche ore (dalle 8 alle 11) ne sono arrivate quasi 162 mila. Alle 18
sono già 352 mila le domande di assunzione di extracomunitari pervenute
con successo: 162.572 quelle inviate da privati, 190.423 quelle inviate
da patronati e associazioni. Sono i numeri del click day, la procedura
informatica messa a punto dal ministero dell'Interno nell'ambito del
decreto flussi 2007.
Il più veloce è riuscito invece a farla registrare sul sito del
Viminale dopo appena un secondo e 134 millesimi dall'apertura dei
termini, ovvero le 8 di questa mattina. E' stato un vero e proprio
assalto quello dei lavoratori immigrati per presentare le domande di
assunzione per lavori non stagionali fissate in base al decreto sui
flussi.
Gli ingressi stabiliti per quest'anno sono un massimo di 170 mila, con
quote riservate per i paesi che hanno sottoscritto accordi bilaterali
con l'Italia e una ripartizione su base regionale. Nella giornata di
oggi saranno accolte esclusivamente le domande di assunzione degli
immigrati provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto,
Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal,
Somalia, Sri Lanka, Tunisia, per qualsiasi tipo di occupazione
(comprese le badanti).
Il sistema informatico del Viminale in queste ore si trova a dover
gestire picchi fino a 9.600 connessioni al minuto. Normale quindi che
l'attesa possa protrarsi, ma il Viminale invita a non preoccuparsi: il
sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande.
Per chi vuole inoltrare la domanda, il ministero consiglia inoltre di
rimanere connessi a internet fino alla conferma definitiva della
ricezione della domanda da parte del sistema e attendere la risposta di
conferma di ricezione della domanda, anche se dovesse superare i
sessanta minuti, come pare si stia regolarmente verificando.
"La nostra struttura informatica e i nostri servizi online al momento
non rilevano alcuna sofferenza, e stanno lavorando al di sotto della
loro potenzialità", ha rassicurato il prefetto Mario Morcone, capo
dipartimento Immigrazione del Viminale. "Gli utenti in queste ore alle
prese con l'invio delle domande in attesa dell'ok dal sistema - ha
ricordato ancora Morcone - pensino che questo tempo, solo l'anno
scorso, avrebbero dovuto passarlo in fila all'ufficio postale, in
condizioni molto meno agevoli che non a casa propria".
Ma chi ha seguito in queste ore le ansie degli immigrati la pensa
diversamente. "La situazione è gravissima, registriamo che il sistema è
inadatto e inadeguato, non sta funzionando", afferma Filippo Miraglia,
responsabile immigrazione dell'Arci, una delle associazioni che sta
gratuitamente offrendo assistenza a chi deve presentare domanda di
assunzione di uno straniero. "Per quel che ci riguarda - precisa -
dovremmo inviare circa 10 mila domande, mentre finora ne abbiamo potuto
inviare solo l'1-2 per cento. Gran parte delle domande non sono
partite, le macchine sono ferme, in attesa. E il criterio è del tutto
casuale, non serve inviare prima. Serve solo la fortuna".
Denuncia condivisa dal presidente dell'Inas-Cisl, Giancarlo Panero.
"Sono rammaricato e preoccupato - afferma - per i notevoli problemi che
si sono verificati con il sistema del ministero dell'Interno.
L'Inas-Cisl chiede una clausola di salvaguardia al Viminale per le
tantissime domande che hanno subito disagi, certamente non imputabili
al nostro impegno e alla nostra volontà". Il Patronato Acli rincara la
dose e lamenta i gravi limiti della procedura telematica, ribaltando le
accuse di favori alle associazioni. ''Nonostante le rassicurazioni
ricevute nei giorni scorsi - spiega l'Acli in una nota - il sistema si
conferma tarato più sull'invio individuale che su quello massiccio di
associazioni e patronati, che hanno riscontrato grandissime difficoltà
nell'inoltro delle domande''. "Con la lentezza con cui il sistema sta
acquisendo le domande - si legge ancora - i più penalizzati sono
proprio quei soggetti deboli che hanno chiesto l'assistenza".
Per questo l'Acli si associa alla richiesta di provvedere fin da ora a
modificare i criteri per la graduatoria delle richieste di nulla osta e
chiede al governo di prendere atto delle numerose richieste pervenute,
e di prevedere subito, nella vigenza delle graduatorie del decreto
flussi 2007, il nuovo decreto flussi per il 2008.
"A fronte delle oltre 200 mila domande già arrivate - dice ancora
Filippo Miraglia dell'Arci - sono oggi disponibili solo 45 mila posti.
E' ovvio che siamo già fuori con le quote. E questi sono tutti
immigrati che hanno già un lavoro. Noi, ad esempio, abbiamo preteso che
il lavoratore venisse con il datore di lavoro. Sono quindi posti di
lavoro reali. Se come penso, si arriverà alla fine al complessivo
numero di 800-900 mila richieste di assunzione, il governo dovrà
necessariamente prendere atto di queste richieste lasciando aperte le
liste e concedere così il permesso a chi ha un lavoro".
Le domande di assunzione pervenute per nazionalità sono: Marocco
(97.085), Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531),
Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka
(21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana (18.057), Nigeria
(5.889), Algeria (1.904), Somalia (159). Le cifre sono in costante
aggiornamento, anche se dalle 15.30 c'è stato un forte calo fino a
poche pratiche al secondo.