Romeni d’Italia, uno su tre pensa al rimpatrio
di Gabriela Pentelescu
ROMA - Il sogno italiano
inizia a svanire per i romeni che hanno scelto il Bel Paese: un romeno
su tre intende tornare per sempre in patria entro i prossimi due anni e
soltanto il 21% desidera stabilirsi definitivamente in Italia. Questo è
ciò che risulta da un sondaggio presentato ieri a Bucarest dall’Agenzia
delle strategie del governo romeno. Per quello che riguarda i progetti
per il ritorno, il 23% degli intervistati pensa di aprire un’attività
in proprio, mentre il 31% desidera costruire una casa in Romania.
Questi intenzione potranno probabilmente realizzarsi, considerato che
la maggior parte degli immigrati romeni sostiene di guadagnare sette
volte in più di quello che aveva nella busta paga nel Paese d’origine.
Stando
alle stime di questo studio, il 57% lavora regolarmente in Italia, il
23% ha un posto di lavoro stabile ma è pagato al nero, il 5% svolge
delle attività occasionali, mentre l’8% sono casalinghe o disoccupati.
I settori in cui sono maggiormente impiegati sono l’edilizia (24%), il
lavoro domestico (12%), il commercio (8%) o l’assistenza anziani (7%).
Più del 70% dei romeni sono arrivati in Italia nel periodo 2001-2007 e
la maggior parte ha soggiornato inizialmente in altri paesi europei
prima di stabilirsi in Italia.
L’identikit del lavoratore
romeno è il seguente: circa 33 anni (per gli uomini e per le donne),
senza una laurea, proveniente dalle zone del nord del Paese (dalla
Moldavia romena o dalla Transilvania). Soltanto il 7% ha una laurea, ma
il 72% ha un diploma di liceo o di scuola professionale. Gli immigrati
romeni hanno un rapporto forte con la famiglia e i parenti rimasti in
patria e seguono con attenzione gli sviluppi sociali ed economici della
Romania. Questo fa sì che la metà di loro invii somme di denaro nel
paese d’origine almeno tre volte all’anno, il 74% di loro torna almeno
una volta all’anno a casa e il 78% è fiero o addirittura fierissimo
della propria nazionalità.
Il sondaggio rivela che la maggior
parte dei romeni si considera integrata nella società italiana, il 67%
ha un’opinione buona o ottima dei datori di lavoro italiani, il 92% ha
un buon rapporto con i vicini e il 94% pensa di conoscere la lingua
italiana abbastanza bene per cavarsela nella vita di tutti i giorni.
Quasi tutti sono aggiornati sui casi presentati dalla stampa per quello
che riguarda il comportamento dei loro connazionali e pensano che i
politici e i media italiani presentano in maniera tendenziosa gli
eventi. Il 92% segue i casi che vedono protagonisti i romeni che non
rispettano le leggi italiane.
L’omicidio di Giovanna Reggiani,
di cui è accusato il romeno di origine rom Nicolae Mailat, ha cambiato
negativamente l’immagine che gli italiani hanno della comunità romena.
Lo pensa il 72% dei romeni che hanno notato un cambiamento
dell’atteggiamento degli italiani nei loro confronti. Solo il 22% pensa
che non è cambiato niente e circa il 33% vede giustificato il decreto
per l’espulsioni dei cittadini comunitari varato dal governo italiano
subito dopo il caso Reggiani.
La ricerca sociologica è stata
fatta dall’Istituto Metro Media Transilvania su un campione di 1.066
soggetti adulti, dal 20 novembre al 15 dicembre 2007, preso le comunità
romene che risiedono nelle varie regioni italiane.