Forlì (Bertinoro) – E’ morto scorticato dall’asfalto a 14 anni, cercando la salvezza. E’ stato trovato appeso ad un camion, partito dalla Grecia e sbarcato ad Ancona, nella zona industriale di Panighina. Ad accorgersi che qualcosa spuntava da sotto il mezzo è stato, verso le tre di martedì pomeriggio, un operaio che ha inseguito in auto il tir, riuscendo ad attirare l’attenzione dei camionisti. Immediati i soccorsi, ma per il ragazzo, di origini afghane, non c’è stato nulla da fare. Era morto, il corpo pesantemente escoriato.
Sul posto sono arrivati 118, vigili del fuoco e carabinieri, che hanno potuto solo constatarne il decesso e cominciare a ricostruire la terribile vicenda. Il corpo dell’adolescente era assicurato all’asse di trasmissione tramite una specie di culla fatta di corde. Un rifugio instabile a trenta centimetri da terra. A bordo due camionisti spagnoli, ancora sotto choc, che sono stati a lungo ascoltati dai carabinieri del Comando di Meldola.
Avrebbero raccontato di aver controllato il mezzo sia in Grecia, sia all’arrivo ad Ancona. Non è ancora chiara nemmeno la causa della morte del giovane, il corpo deturpato dall’asfalto: potrebbe essere stato intossicato dai gas di scarico, perdendo conoscenza e, quindi, il controllo del proprio corpo, finendo per essere trascinato per diversi chilometri a terra. O, forse, ha sbattuto la testa contro l’asse di trasmissione a cui era legata la “culla” e, nello stesso modo, è svenuto.
Gli inquirenti stanno ora cercando di capire le dinamiche di tutta la vicenda. Sono tante le domande che devono trovare una risposta. Non si sa ancora, infatti, se il ragazzo si sia costruito da solo quella “culla” di corde o se altri l’abbiano costruita per lui (in questo caso si profilerebbe l’ipotesi di omicidio volontario); se conoscesse qualcuno in Italia e magari lo stesse raggiungendo o se fosse invece solo e, in questo caso, dove sia la sua famiglia; da dove provenisse e dove precisamente sia “salito” sul camion, se in Grecia o ad Ancona; da dove scappasse e dov’era diretto.
Sul suo corpo è stato trovato solo un documento d’identificazione della polizia greca che riporta i dati anagrafici di un 14enne di nazionalità afgana. Quello che rimane è la dolorosa e terribile morte di un ragazzo di appena 15 anni, che cercava semplicemente la salvezza, lontano dall’Afghanistan, il paese più minato del pianeta, dove, da decenni, non regnano che conflitti tra i signori della guerra.
di Lisa Tormena