Azzano: niente più permesso a chi chiede sussidi
AZZANO DECIMO - Stop ai sussidi
sociali per gli immigrati regolari. Il sindaco di Azzano Decimo
(Pordenone), Enzo Bortolotti, segretario provinciale della Lega Nord, ha firmato
ieri un’ordinanza sulla base della quale gli stranieri (comunitari e non) che
chiederanno aiuto economico agli enti sociali verranno immediatamente segnalati
alla questura, e di fatto rischieranno di perdere il diritto di soggiorno. La
speranza, ha spiegato Bortolotti, è che gli stranieri di Azzano, "se non
vorranno correre rischi non potranno più sollecitare aiuto per l’affitto,
l’assistenza sociale e sanitaria o gli alimenti".
Bortolotti, noto per
aver emesso anni fa una contestata ordinanza "anti-burqa" e per aver promosso
"Ronde padane" nel pordenonese, ha spiegato che il testo del provvedimento è
stato già sottoposto a diversi avvocati, che non hanno dubbi sulla sua
legittimità. Secondo l’ordinanza, i cittadini stranieri "sono esclusi dal
diritto alle prestazioni del sistema integrato dei servizi sociali”. Questo
perché, afferma il sindaco leghista, "la condizione di indigenza risulta
incompatibile con i requisiti richiesti per il diritto a soggiornare in Italia".
In parole povere, gli “stranieri che vengono da noi senza prevedere di trovarsi
un lavoro con il quale essere in grado di mantenersi e di assicurare dignitosa
permanenza a sé e alle loro famiglie se ne devono andare. Lo prevede la legge
comunitaria che noi intendiamo applicare rigidamente".
L’ordinanza
sindacale fa riferimento a due direttive comunitarie (la 109 del 2003 e la 38
del 2004) che riguardano rispettivamente lo status dei cittadini extraUe
soggiornanti di lungo periodo e il diritto dei cittadini Ue e dei loro familiari
di circolare e soggiornare negli Stati membri. Le due direttive prevedono che,
nel caso di "accertato sopravvenuto stato di bisogno di cittadini stranieri", si
programmino gli aiuti unicamente per il tempo strettamente necessario a
risolvere la fase dell'emergenza, per poi provvedere alla revoca del diritto di
soggiorno.
Cosa potrebbe dunque succedere ad Azzano da oggi in poi? Se
uno straniero chiederà un sussidio, gli uffici comunali esamineranno i documenti
che dimostrano la sua condizione di indigenza. Se questa risulterà dimostrata,
la prestazione richiesta gli sarà concessa; ma solo per il tempo necessario a
revocargli il titolo di soggiorno. Dopodiché lo straniero dovrà andarsene, a
meno che abbia altri "titoli" che lo autorizzano a rimanere.
"Ho già inviato un'email a tutti i sindaci della
Regione - ha detto Bortolotti - e spero che molti seguano il mio esempio" La
ragione di questi provvedimenti? Che "i soldi non bastano più neppure per
rispondere alle richieste dei residenti e i nostri uffici trattato per la
maggior parte pratiche di stranieri".
Ma quello di Azzano è solo
l’ultimo di una serie di provvedimenti adottati da enti locali del Nordest per
limitare la presenza di stranieri sul territorio. Ieri a Tombolo
(Padova) il Comune ha annunciato l’intenzione di avviare una serie di
controlli contro il fenomeno dell’overstaying: cioè dei cittadini stranieri che,
giunti nel Paese con visti di breve durata, di fatto vi si stabiliscono,
diventando irregolari. Il sindaco Franco Zorzo, alla guida di una lista civica,
ha annunciato che darà disposizione nei prossimi giorni all'ufficio anagrafe e
alla polizia di accertare, alla scadenza del visto, se gli immigrati "sono
ancora ospitati illegalmente nella dimora comunicata". I trasgressori saranno
segnalati alle forze dell'ordine per l'espulsione.
Zorzo ha partecipato
ieri a una riunione di sindaci della bassa padovana proprio sulla
questione degli immigrati che si trattengono oltre la scadenza del visto
d'ingresso. Fra i primi cittadini presenti anche il sindaco di
Cittadella, Massimo Bitonci, che si è detto intenzionato a
proporre al questore di Padova l'istituzione di un database dei cittadini
stranieri "ospitati" da concittadini (che non sono più obbligati a richiedere il
permesso di soggiorno, sostituito da una semplice dichiarazione di presenza).
“La situazione è chiara a tutti – ha detto l'ideatore dell'ordinanza
anti-sbandati - . Molti stranieri ottengono il permesso di soggiorno valido fino
a tre mesi ospitati da altri connazionali e poi non se ne vanno. L'aspetto
sconcertante sta nel fatto che la legge prevede la comunicazione alla questura
competente solo al momento dell'arrivo, rendendo di fatto impossibile qualsiasi
controllo".
Bitonci ha infine annunciato che aggiungerà un nuovo
paragrafo all'ordinanza di novembre, dedicato appunto agli alloggi nei quali
viene data ospitalità. "Questi appartamenti - ha spiegato - sono spesso troppo
piccoli e sovraffollati. Inserirò nell'ordinanza un parametro di metri quadri
minimi per persona, sulla base della normativa regionale in cui si prevede che
negli appartamenti fino a 38 metri quadri non possano risiedere più di due
persone, e che per ogni altra persona ci siano almeno 14 metri quadri in più”.