Roma - 800 bangladesi in sciopero della fame e della sete a Piazza San Giovanni
Permessi di soggiorno umanitari o certificati di morte
Dopo un mese dalla convocazione presso il Viminale del Tavolo sull’Emergenza Bangladesh e l’incontro del 9 Gennaio col Prefetto di Roma, le Istituzioni nazionali e locali – pure riconoscendo lo stato di emergenza politica e soprattutto umanitaria in cui riversa il Bangladesh dopo il passaggio del ciclone Sidr – non si sono ancora impegnate a riconoscere la protezione umanitaria a favore dei cittadini bangladesi presenti in Italia, impossibilitati ad aiutare le proprie famiglie in difficoltà.
L’Associazione Bangladesh in Italia, il Comitato Immigrati in Italia e l’Associazione Dhuumcatu lanciano un appello alle Istituzioni italiane al senso di responsabilità politica dinanzi a 800 giovani bangladesi, che hanno scelto lo sciopero della fame e purtroppo anche della sete come via ultima per chiedere il riconoscimento – sancito dal diritto nazionale ed internazionale – alla protezione umanitaria. Un impegno che deve essere urgente, perché sono già 9 i bangladesi colpiti da malore e diverse decine soccorse dall’unità mobile del 118, disposta presso lo stesso presidio a Piazza San Giovanni in Laterano.
Invitiamo altresì gli organi di stampa a partecipare alla conferenza stampa, indetta per Giovedì 31 Gennaio 2008 alle ore 12.00 a Piazza San Giovanni in Laterano ed informare l’opinione pubblica della gravità della situazione in cui versano i bangladesi.