Il decreto leggge 29 dicembre 2007, n. 249 non verrà convertito. Lo ha annunciato il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento Giampaolo D’Andrea spiegando che sul contenuto del decreto manca "il consenso unanime dei gruppi".
Un’altra battuta d’arresto quindi per le espulsioni dei cittadini comunitari dopo che il primo decreto, quello approvato sull’onda mediatica dell’omicidio a Tor di Quinto, non venne convertito in legge per un "pasticcio" legislativo. Ora anche il decreto approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri del 2007 non verrà convertito ed è destinato a decadere, ma il Ministro Amato ha garantito che ci sarà un nuovo decreto legislativo correttivo del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n.30 che verrà approvato dal Consiglio dei Ministri la prossima settimana.
Intanto sono due gli effetti della mancata conversione in legge del decreto, il primo è che dal 3 marzo decadranno tutti i provvedimenti di allontanamento dei cittadini comunitari finora adottati, il secondo è che la competenza sui ricorsi e sulle convalide delle espulsioni tornera ai giudici di pace.