Corte dei Conti - Immigrazione
Delibera n. 6/2008/G, del 27 marzo 2008 – Relazione relativa all’indagine sull'attività di gestione integrata dei flussi di immigrazione
L’analisi delle attività di gestione dei flussi di immigrazione negli anni 2005 e 2006, documentate in parte dalle amministrazioni soltanto per le attività svolte nell’ultimo anno, ha esposto che le operazioni di rilascio dei nullaosta hanno riguardato a fine dicembre 2007 circa il 90% delle domande presentate e che i permessi di soggiorno concessi al 30 settembre 2007 hanno coperto circa un quarto delle istanze totali presentate nel 2006. I tempi di avvio al lavoro degli stranieri non comunitari (oscillati in media fra i 350 ed i 400 giorni) sono risultati elevati e distribuiti in misura pressoché equivalente fra i nullaosta ed i permessi di soggiorno. Il vigente testo unico dell’immigrazione ha legato invece l’incremento della produttività degli stranieri da inserire nel sistema economico al rapido accesso al mercato del lavoro regolare anche per svolgere i cosiddetti “lavori rifiutati”; la legge n. 189 del 2002, inoltre, mentre ha reso più complesse le procedure, ha quantificato in 40 giorni il tempo di rilascio dei nullaosta e non si è espressa sui tempi di concessione dei permessi di soggiorno.
Sulla lentezza del procedimento ha influito la revisione organizzativa della funzione, realizzata oltre tre anni dopo l’approvazione della legge di riordino, che ha trasferito dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale al Ministero dell’interno le attività di gestione dei flussi. Sono stati così istituiti presso gli U.T.G gli sportelli unici per l’immigrazione, con il ruolo di responsabili “dell’intero procedimento relativo all’assunzione di lavoratori subordinati stranieri”: ruolo che tali uffici non hanno potuto svolgere.
La Corte, preso atto che i riscontri sulle concrete attività svolte degli sportelli (che sembrano costituite essenzialmente dal trasferimento all’utenza di informazioni sullo stato delle pratiche) non sono apparsi soddisfacenti, sottolinea l’utilità di riflettere sulle funzioni di tali uffici e raccomanda di valutare se i costi di funzionamento della fitta rete di sportelli possano essere ripagati dall’efficacia dei servizi.
La Corte suggerisce di riflettere tra l’altro sulle innovazioni normative concernenti i visti d’ingresso (introdotte per contrastare la clandestinità attraverso l’obbligo per l’immigrato di ritirare il visto presso il Paese di origine) che non hanno prodotto i risultati attesi. La rilevante eccedenza dei nullaosta rilasciati rispetto alle richieste di concessione dei permessi di soggiorno potrebbe far ipotizzare che una quota rilevante di stranieri, per i quali i datori di lavoro hanno presentato le domande di assunzione, possa essere stata indotta, dalla difficoltà di recarsi nei Paesi di origine, a permanere nella clandestinità.
Fonte :
Corte dei conti- Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato – Collegi I e II – Pres. G. Clemente, Rel. G.Bellisario, V.Chiarotti
Segnalazione di Francesca Colecchia