NAPOLI - Dopo tre notti trascorse in strada, in seguito all'incendio della palazzina di Pianura nella quale vivevano, cento immigrati hanno occupato oggi il Duomo di Napoli. I manifestanti hanno lasciato la cattedrale nel pomeriggio, dopo un'assemblea. Durante l'occupazione non sono mancati momenti di tensione, che hanno portato al fermo di tre persone, fra cui una cittadina capoverdiana sindacalista della Uil.
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Accompagnati da alcuni rappresentanti dei no global e dell'assessore comunale Giulio Riccio, gli extracomunitari incontreranno nel pomeriggio il sindaco Rosa Russo Iervolino. All'uscita dal Duomo hanno scandito lo slogan: "Casa per tutti! No al razzismo!". La decisione di lasciare la chiesa è stata presa dopo che due dei tre fermati - Celeste Ramos e Francisco Ramos - sono rientrati in cattedrale.
La storia. Un incendio li aveva costretti a lasciare la palazzina di Pianura dove alloggiavano e, quando il Comune gli aveva offerto un edificio scolastico in un quartiere del centro, Montecalvario, i cittadini residenti erano insorti, impedendo l'ingresso nella scuola degli immigrati. Adesso cercano disperatamente un tetto. Fra gli immigrati, provenienti per lo più da Costa d'Avorio, Ghana e Burkina Faso, ci sono 36 rifugiati politici e 76 richiedenti asilo. Alcuni non sarebbero in possesso di documenti in regola.
L'occupazione del Duomo. Intorno alle 7.30 del mattino il gruppo ha occupato il sagrato della chiesa. Mentre all'interno era in corso la messa, sono arrivate le pattuglie della polizia. I manifestanti, ai quali si sono aggiunti un dirigente del settore immigrazione della Cgil e alcuni no global, hanno fatto il loro ingresso in chiesa e alcuni hanno preso posto tra i banchi. La funzione è stata sospesa, mentre un altro gruppetto è rimasto all'esterno. Sotto il controllo della polizia, fuori e dentro il Duomo, una delegazione di immigrati ha incontrato il responsabile diocesano della Caritas, monsignor Gaetano Romano, che si è adoperato per un incontro con il Comune di Napoli.