I carabinieri hanno arrestato questa mattina all’alba cinque giovani, tra cui due minorenni, accusati di aver derubato, picchiato e insultato immigrati in un quartiere della periferia sud-occidentale di Roma. Lo ha riferito un ufficiale, aggiungendo che altri sei ragazzi sono indagati per gli stessi reati.
Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi - ha detto il maggiore Antonio Tetta, che comanda la compagnia carabinieri Roma Eur - erano partite nel settembre scorso, quando i militari avevano soccorso due egiziani aggrediti in via del Trullo, nell’omonima ex borgata, da un gruppo di una decina di giovani.
I due avevano raccontato di essere stati bloccati dai ragazzi, che pretendevano cinque euro a testa per farli passare, e che poi li avevano aggrediti, anche con i caschi da moto che portavano in mano, rubandogli portafogli e borse.
I militari, che non erano riusciti a bloccare gli aggressori, iniziarono a raccogliere informazioni su altre possibili vittime del gruppo. "A oggi, ci risultano almeno 5 episodi, compreso quello dei cittadini egiziani - ha detto l’ufficiale - tra gli aggrediti ci sono anche dei romeni e una guatemalteca". In tutti i casi, secondo gli inquirenti, i giovani avrebbero chiesto soldi, minacciando l’aggressione o compiendola poi comunque, e avrebbero insultato gli immigrati per la loro nazionalità o il colore.
Questa mattina, all’alba, i carabinieri si sono presentati a casa di cinque giovani, quelli contro cui sono state raccolte più prove, ha detto il maggiore. Tra di essi, due 16enni, mentre gli altri hanno dai 18 ai 21 anni.
I 16enni sono stati accompagnati in un penitenziario minorile. Due dei maggiorenni si trovano in carcere, mentre il terzo è agli arresti domiciliari.
Degli altri sei giovani, uno è sottoposto all’obbligo di firma, cinque sono solo indagati.
Per tutti l’accusa è di rapina, lesioni e minacce, con la doppia aggravante che l’aggressione è stata compiuta da più di cinque persone e col pregiudizio razziale.
I giovani arrestati indagati, ha detto il maggiore, non risultano legati a gruppi di estrema destra: "Non c’è sfondo politico. Qualcuno di loro ha anche precedenti specifici, per rapina e lesioni".
Negli ultimi mesi i media hanno riportato numerosi episodi di aggressioni a immigrati in diverse regioni italiane, ed è stato registrato un aumento dei casi di discriminazione su cui indaga l’Unar, l’Ufficio italiano per la parità di trattamento.