di Susanna Marietti
Si è tenuto questa mattina a Roma un seminario a porte chiuse promosso dall’associazione Antigone volto a trovare soluzioni urgenti al problema del sovraffollamento penitenziario. Hanno preso parte al seminario – cui hanno avuto accesso pochissimi giornalisti, tra cui Dino Martirano del Corriere della Sera e Liana Milella di Repubblica – esponenti delle forze politiche, dell’amministrazione penitenziaria, della magistratura, dell’avvocatura, dell’associazionismo.
Tra i presenti, i parlamentari Guido Melis e Vincenzo Vita (Pd), Fabio Evangelisti (Idv), Rita Bernardini (Radicale, Pd), Roberto Rao (Udc), l’esponente di Magistratura Democratica Angelo Caputo, il responsabile dell’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Alessandro De Federicis, il vice-capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Emilio Di Somma, il direttore generale del Personale del Dap Massimo De Pascalis, il presidente del Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa Mauro Palma, il presidente dell’associazione ‘A buon diritto’ ed ex sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri, il Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone, il presidente del Vic-Caritas don Sandro Spriano.
Antigone ha presentato, quale punto di partenza per la discussione, un documento dal titolo “Prigioni sovraffollate: cercando soluzioni”, titolo che ricalca il nome dato dal Consiglio d’Europa alla Conferenza dei Capi delle Amministrazioni Penitenziarie promossa a Edimburgo nello scorso settembre proprio per valutare la situazione europea in relazione al sovraffollamento penitenziario. Il documento esprime l’esigenza di affrontare il problema in oggetto con strategie politiche di sistema e a lungo termine, che non si limitino a costruire su palafitte un castello normativo e amministrativo inevitabilmente destinato prima o poi a crollare. Tuttavia, Antigone ribadisce parallelamente la necessità di interventi urgenti per far fronte alla drammatica situazione attuale, che vede oltre 65.000 detenuti per una capienza di 43.074 posti letto.
È per questo che le proposte dell’associazione si sviluppano su più livelli. Un primo livello comprende alcune proposte a breve termine, così qualificate tanto perché politicamente attuabili in tempi contenuti quanto perché pensate per produrre rapidamente i propri effetti. A queste seguono nel documento un pacchetto di proposte a medio termine e un pacchetto di proposte a lungo termine, da un lato più interessanti perché più complesse e preoccupate di riformare in maniera organica il sistema penale e penitenziario, così da guardare a quel diritto penale minimo che Antigone professa da anni quale unico vero obiettivo da perseguire da parte di una società democratica in ambito penale, dall’altro meno praticabili in una fase politica di pesantissima recessione culturale su questi temi quale quella attuale.
Antigone, forte dei tanti contributi qualificati raccolti in occasione dell’incontro di oggi, presenterà a breve le proprie proposte al Governo e al Parlamento, quale praticabile alternativa a un piano carceri – unica soluzione a oggi prospettata da Berlusconi e Alfano – tanto irrealizzabile quanto inutile, come lo stesso Consiglio d’Europa ha anche a Edimburgo ribadito.