di Susanna Marietti
Alla fine dello scorso agosto alla sede dell’associazione Antigone arrivò una lettera – una delle antiche lettere di carta, di quelle che oramai arrivano quasi solo dalle galere – firmata da “gli ergastolani di Spoleto”. Sotto questa dicitura collettiva, diciassette nomi e cognomi scritti di proprio pugno. Il breve testo, indirizzato anche “agli organi di Stato e stampa” e per conoscenza al “Tribunale di Sorveglianza di Perugia e al Sindaco del Comune di Spoleto”, denunciava il fatto che nel carcere umbro si intendeva raggruppare gli ergastolani a due a due allocandoli in celle originariamente singole. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si diceva, aveva dato istruzioni in questo senso alla direzione del carcere di Spoleto. Una seconda brandina doveva essere aggiunta nelle celle dalle dimensioni adatte a ospitare una sola persona. Gli ergastolani firmatari della lettera, “sicuri di morire in carcere”, riferivano di non avere alcun motivo per sottostare a una simile richiesta. Una protesta, insomma. E le proteste, si sa, in carcere si scontano.
Dopo che il documento aveva girato per associazioni, redazioni di giornali, Tribunali e Comuni, l’operazione del raddoppio pare fosse stata sospesa.Tra le firme in calce vi era quella di Sebastiano Milazzo, antica conoscenza di Antigone perché compagno tra i più attivi delle battaglie di
Mai dire mai , la campagna promossa dall’associazione Liberarsi per l’abolizione dell’ergastolo, di cui Linkontro.info ha sempre seguito le evoluzioni.
Sebastiano Milazzo chiedeva da anni di essere trasferito in un carcere della Toscana, per poter scontare la propria pena più vicino alla moglie impossibilitata ad affrontare lunghi viaggi. Qualche giorno fa Milazzo è stato trasferito da Spoleto. Con lui pure Angelo Tandurella e Salvatore Maugeri, anch’essi firmatari della lettera incriminata. Ma la moglie non ha avuto il piacere di vederlo avvicinare a casa. Pare si trovi adesso nel carcere di Carinola, in Campania. Tandurella è a Rossano Calabro, Maugeri è forse con lui. Vecchi, noti, abusati, illeciti trasferimenti punitivi?
Gli ergastolani di Spoleto, con la campagna Mai dire mai, la lettera al presidente della Repubblica del maggio 2007, gli scioperi della fame a staffetta e la presentazione di circa 750 ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, hanno costituito un esempio di lotta democratica. Ci auguriamo che le istituzioni mostrino il medesimo rispetto per le leggi che esse stesse si sono date e che sono chiamate a tutelare.
(11 ottobre 2010)