Comunicato stampa dei promotori della campagna "Tre leggi per la giustizia e i diritti":
Carlo Giovanardi accusa i firmatari della nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulle droghe di volere una liberalizzazione delle sostanze. Delle due l'una: o mente sapendo di mentire, o - come probabile - parla senza nemmeno aver letto il testo.
All'ex sottosegretario vogliamo ricordare che il solo risultato della sua fallimentare legge sugli stupefacenti è stato di riempire le nostre prigioni di persone che di certo non dovrebbero stare in cella, contribuendo così in maniera determinante al grave stato di sovraffollamento dei nostri istituti di pena. Ad oggi, infatti, i detenuti per violazione della legge sulle droghe sono più del 38 per cento del totale. Ed è proprio questo il dato da cui siamo partiti quando abbiamo lanciato - insieme a quelle per l'introduzione del reato di tortura e la legalità nelle carceri - la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la Fini-Giovanardi.
L'obiettivo della nostra proposta è di ridurre l'impatto penale di questa legge ideologica, che risponde con la detenzione a un fenomeno che richiederebbe invece strumenti terapeutici e un ricorso molto più ampio alle misure alternative, fondamentali per abbattere la recidiva. Soluzioni concrete - che certamente non insidiano la sicurezza dei cittadini, ma al contrario la favoriscono - su cui siamo ben felici di aver incassato disponibilità dei numerosi politici che hanno sottoscritto le nostre leggi "Per la giustizia e i diritti" impegnandosi a portarle avanti nella prossima legislatura.