Reportage dal carcere dopo l'ultimo sopralluogo dell'associazione Antigone: con il dubbio sconvolgente di chi vive in attesa di giudizio, quindi presunto innocente. La questione amnistia e le attese dei detenuti
di ALESSANDRA BALLERINI
Impilati nelle brande in quattro mq così si vive a Marassi che scoppia Una cella del carcere di Marassi
CI SONO i numeri, che già parlano da soli, ci sono le immancabili sbarre, ovunque, gli inconfondibili odori: di umidità, chiuso e miseria, ci sono i volti e le emozioni, le loro e quelle che smuovono, tutte diverse. Il carcere è un mondo a sé. Entrarci è sempre un viaggio. Il direttore della casa circondariale di Marassi, disponibile e preciso, mi fornisce i dati utili a capire perché la detenzione in carcere costituisca di per sé il trattamento inumano e degradante, condannato recentemente dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. A fronte di una capienza massima di 450 persone oggi ne sono detenute 775. Ma è solo un caso. Alla mia scorsa visita come osservatrice di "Antigone" i ristretti erano 803 e ci sono stati in queste ultime settimane anche picchi di 821 detenuti.