La sentenza
La Cassazione: no all'arresto degli immigrati se il permesso non è rinnovato
Gli 'ermellini' hanno respinto il ricorso della Procura di Palermo contro l'ordinanza del Tribunale monocratico che ha negato la convalida dell'arresto nei confronti di un marocchino regolarmente entrato in Italia
ROMA - Niente arresto né espulsione per gli immigrati che hanno fatto domanda per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, ma non lo hanno ottenuto
Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 31426. Con questa decisione gli 'ermellini' hanno respinto il ricorso della Procura di Palermo contro l'ordinanza - del Tribunale monocratico - che ha negato la convalida dell'arresto nei confronti di un marocchino di 27 anni, Rachid Z., regolarmente entrato in Italia. L'uomo, però, non aveva avuto il rinnovo del permesso e pertanto venne espulso con l'ordine di rimpatriare entro cinque giorni. Rachid non se ne andò e venne arrestato durante un controllo. Ma il giudice lo ha rimesso in libertà - con il 'placet' della Suprema Corte - sottolineando che casi di rinnovo non conseguito, come quello di Rachid, non danno luogo a responsabilità penale ma solo, al massimo, a una contravvenzione.
Contro questa tesi il pm ha reclamato a Piazza Cavour rilevando che "la situazione in esame sarebbe, sostanzialmente, equivalente ad una revoca del permesso" e quindi sanzionabile penalmente con foglio di via e arresto in caso di inottemperanza all'espulsione. La Cassazione, però, ha spiegato che "nei confronti del soggetto che ha ottenuto il permesso di soggiorno, la legge adotta criteri di favore, sanzionando solo come reato contravvenzionale la mancata richiesta di rinnovo, sicché, quando il rinnovo sia stato invece richiesto, ma non ottenuto, sarebbe irragionevole punire più gravemente lo straniero". Così è stato rigettato il reclamo del pm, nonostante il Sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Galasso, avesse chiesto l'annullamento con rinvio della scarcerazione.