Arriva il permesso a pagamento
Una data ufficiale ancora non c'è, ma a metà settimana è stato fissato un appuntamento tra Poste e Viminale che dovrebbe svelarla: a breve Poste Italiane si occuperà di raccogliere i documenti e fare da raccordo con le questure per i rinnovi dei permessi di soggiorno, come stabilito da un protocollo firmato dal governo Berlusconi. Il tutto avrà un costo: 30 euro di base, più i canonici 14 per le marche da bollo. In alcuni Comuni, inoltre (forse cinque: Prato, Ancona, Bologna, Verbania e Frosinone) partirà la sperimentazione del permesso elettronico, che comporterà la spesa di 27 euro in più (come prevede una direttiva europea). In ogni caso, l'Associazione dei comuni italiani ha incassato l'assicurazione che nella riforma della Bossi-Fini - quando arriverà - sarà previsto l'atteso passaggio di competenze dalle questure agli enti locali, «il che stabilisce che il servizio di Poste sarà transitorio», sottolineano dall'Anci. L'Associazione è già all'opera per mettere a punto un software apposito. Tempo previsto perché sia operativo: tre anni. Il Comune di Prato, che da sempre contesta il protocollo con Poste, insieme ad altri enti locali avrà un incontro in settimana con il Viminale per discutere come preservare le «buone prassi» sperimentate in questi anni.