Il costo complessivo è di oltre 70 euro.
Partirà lunedì 6 novembre la sperimentazione del un nuovo sistema per il rilascio del permesso di soggiorno per i cittadini non comunitari. Per il momento l’iniziativa non riguarderà tutto il territorio nazionale ma coinvolgerà solo cinque province italiane: Prato, Ancona, Frosinone, Brindisi e Verbano-Cusio-Ossola.
Si tratta di una nuova prassi - che si avvale della collaborazione di Poste Italiane, della partecipazione dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e degli Istituti di Patronato - stabilita da un protocollo firmato dal governo Berlusconi poco prima delle elezioni e riconfermata dal Ministero dell’Interno guidato da Amato.
Gli obbiettivi riguarderebbero la semplificazione e la riduzione dei tempi delle attuali procedure.
Qualche mese fa l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (Anci) aveva espresso dubbi rispetto alla scelta di coinvolgere le Poste per le pratiche di rinnovo. In particolare, Fabio Sturani (vicepresidente ANCI con delega per l’immigrazione) aveva auspicato il coinvolgimento diretto dei Comuni nelle pratiche di rinnovo, in modo di salvare le esperienze già diffuse sul territorio nazionale riguardanti l’assistenza prestata dagli enti locali alle procedure. “Trasferire tutto ciò alle Poste Italiane significherebbe vanificare questa esperienza e soprattutto – aveva dichiarato Sturani – impedire che si possa avere a livello locale un monitoraggio effettivo su prassi e tempistica seguite per quanto riguarda i rinnovi dei permessi di soggiorno.
Vediamo in cosa consiste la nuova prassi
Il cittadino non comunitario quando si recherà presso l’Ufficio postale, all’atto della presentazione della richiesta dovrà esibire il passaporto in corso di validita’ o altro documento equipollente. Verrà rilasciata una ricevuta che sostituirà il cedolino ( detto tagliatella), fin d’ora rilasciato.
Ma la nuova procedura per il rinnovo del permesso di soggiorno o della Carta di Soggiorno, costerà cara ai nuovi cittadini.
Il costo per il rinnovo comprende 30 euro, da corrispondere al momento della presentazione della domanda, oltre ai 14,62 euro per il bollo da allegare alla domanda.
A decorrere dal 1 gennaio 2006, per i permessi che abbiano una durata superiore a 90 giorni, nelle cinque province pilota e’ previsto il rilascio del documento in formato elettronico (PSE). Il costo aggiuntivo sara’ di 27.50 euro. Il pagamento sarà effettuato tramite appositi bollettini di c/c postale premarcati, disponibili presso gli uffici postali abilitati alla ricezione delle istanze e pagabili presso qualunque ufficio postale.
Le istanze potranno essere presentate dall’interessato presso gli Uffici Postali abilitati (prossimamente su www.portaleimmigrazione.it) utilizzando l’apposito kit disponibile presso uffici postali, Patronati e Comuni abilitati.
Solo dopo aver ricevuto la raccomandata con la convocazione presso la questura competente per territorio, il cittadino straniero andrà a ritirare il permesso rinnovato.
E’ importante ricordare che la ricevuta del permesso di soggiorno in fase di rinnovo varrà come vero e proprio permesso. Lo ha stabilito il Viminale con una direttiva per garantire i diritti dello straniero che ha in corso il rinnovo del permesso di soggiorno.
A cura di Milena Zappon
- Per ulteriori approfondimenti vedi:
La privatizzazione del permesso di soggiorno (6 maggio 2006 )
Rinnovo pds - La domanda si presenta presso gli uffici postali pagando 27,50 euro (9 maggio 2006)
Rinnovo pds - Le nuove complicazioni tramite l’inoltro presso le Poste (17 giugno 2006 )
Rinnovo pds - Il cedolino del rinnovo varrà come permesso (9 agosto 2006 )