Ricongiungimento familiare per rifugiati umanitari - Sottosegretario all'Interno Lucidi risponde al CIR
3 novembre 2006 - Ieri, il Sottosegretario al Ministero dell'Interno Marcella Lucidi ha risposto alla nota in cui CIR esprimeva grave preoccupazione per l'esclusione dei rifugiati umanitari dalla fruizione del diritto di ricongiungimento familiare. Il Sottosegretario ha dapprima sottolineato come tale esclusione rientri nella stessa Direttiva europea e ha poi segnalato che il diritto al ricongiungimento familiare per le persone che godono di protezione umanitaria sarà disciplinato con il recepimento della Direttiva europea sulla Qualifica di rifugiato e di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale. In tale ambito infatti non solo verrà introdotta la figura della protezione sussidiaria, ma saranno esplicitati chiaramente i diritti ad essa collegati, tra cui quello all'unità familiare. La nota del Ministero evidenzia inoltre il fatto che i titolari di soggiorno umanitario possono convertire il permesso di soggiorno in quello per lavoro, e come tali richiedere il ricongiungimento familiare. Il CIR, pur esprimendo soddisfazione per l'intenzione manifestata dal Ministero dell'Interno di voler introdurre in tempi brevi una legislazione chiara e coerente dei diritti, che comprenda anche quello all'unità familiare, delle persone sotto protezione sussidiaria, rimane comunque convinto che la materia debba essere subito affrontata nel contesto del recepimento della Direttiva sul ricongiungimento. Il CIR sottolinea inoltre che l'Italia, come anche evidenziato dal commissario Frattini, sia già in ritardo con gli obblighi europei. Infatti la Direttiva sulla Qualifica di rifugiato doveva essere recepita entro il 10 ottobre 2006.