Cassazione: sentenza sul lavoro irregolare La Suprema Corte di Cassazione, prima sezione penale, sentenza n.37409, ha confermato una sentenza della Corte d'appello di Milano, che aveva condannato un uomo per aver occupato una cittadina straniera senza documenti di soggiorno in regola per lavorare.
Chi fa lavorare un immigrato senza permesso di soggiorno va sempre incontro a una condanna penale. Secondo i giudici del merito, invece, "il principio di buona fede non era invocabile da parte dell'imputato in quanto a lui incombeva l'obbligo di prendere visione del permesso di soggiorno prima di assumere la cittadina comunitaria, non essendo sufficiente la semplice richiesta".
Inoltre, l'uomo, aveva rilevato la Corte d'appello, "conosceva la situazione della donna in quanto abitava vicino alla sua trattoria" e la pena appariva congrua "visto che vantava precedenti penali proprio in materia di violazione delle norme sul lavoro".
La Suprema Corte ha dunque rigettato il ricorso dell'imputato e ritenuto "del tutto congrua e logica" la motivazione dei giudici milanesi, non potendo, scrivono gli 'ermellini', "l'imputato invocare la sua buona fede, visto che doveva sapere che la legge richiede il permesso di soggiorno per poter assumere una cittadina extracomunitaria e visto che anche un'assunzione in prova costituisce instaurazione di un rapporto di lavoro".
Fonte : Italia oggi