Anziani a scuola per capire gli stranieri
Aiutare gli anziani a capire l'immigrazione e a superare paure, diffidenze e insicurezze, favorendo l'incontro, lo scambio e la ricchezza culturale che ne può scaturire. E' questo l'obiettivo del progetto dell'Auser che cerca di spiegare l'importanza della presenza degli stranieri in Italia come risorsa sociale. L'iniziativa coinvolge cinque regioni: Lombardia, Veneto, Campania, Sicilia e Sardegna
ROMA -
Aiutare gli anziani a capire meglio il fenomeno dell'immigrazione e a superare paure, diffidenze ed insicurezze, favorendo l'incontro, lo scambio e la ricchezza culturale che ne può scaturire. E' questo l'obiettivo del progetto del'Auser (associazione di volontariato e di promozione sociale): "Gli anziani per conoscere l'immigrazione e superare ogni paura. L'immigrazione come risorsa sociale". L'iniziativa è finanziata dal ministero della Solidarietà sociale, ed ha appena preso il via in cinque regioni: Lombardia (Varese), Veneto (Treviso), Campania (Napoli), Sicilia (Ragusa) e Sardegna (Sassari).
Trecento le persone coinvolte, 100 uomini e 200 donne, di diverse fasce d'età comprese fra i 30 e i 70 anni e più."L'acuirsi delle diffidenza verso gli stranieri - spiegano i responsabili dell'iniziativa - viaggia di pari passo con il diffondersi di luoghi comuni e di stereotipi che disegnano l'immigrato come pericoloso, inaffidabile, usurpatore, immaginandolo quasi sempre uomo, musulmano, marocchino o albanese. Ma la realtà ci indica che metà degli immigrati sono donne, di religione cristiana o cattolica, provenienti soprattutto dall'Est, moltissime impegnate nelle famiglie e coinvolte nella cura di anziani non autosufficienti. Ci sono 250 mila badanti iscritte all'Inps, ma sono circa un milione gli assistenti familiari, irregolari compresi".
"Abbiamo scelto di puntare sulle buone pratiche con la consapevolezza di quanto sia difficile far passare questo concetto come fatto politico sociale e non di semplice buonismo - premette Maria Guidotti, presidente nazionale dell'Auser -.Le contaminazioni fra mondi diversi hanno sempre favorito un grande sviluppo culturale ed oggi sono ancora troppi i pregiudizi e le semplificazioni, che ci separano dalle altre culture".
Nelle sedi dell'associazione verranno organizzati dei veri e propri incontri interculturali tra gli anziani, i loro familiari e le comunità straniere presenti sul territorio, per conoscerne direttamente culture, valori, modi di pensare. Ma sarà utile anche per confrontarsi su temi come il lavoro, i sistemi di vita, il ruolo dell'anziano, le tradizioni.
Il progetto prevede, inoltre, il recupero della memoria su esperienze di emigrazione e di 'vita da immigrato' che hanno riguardato tanta parte della nostra storia nazionale mentre verrà favorita la creazione di "reti di scambio" fra anziani ed immigrati.
Per informazioni: telefonare al numero 06-84407725
(AGI)