Rapporto Anci-Censis
Nel 2005 in Italia presentate 9.350 domande d'asilo, accolte 4654 persone
Tra i Paesi di provenienza al primo posto si trova l'Eritrea con 956 beneficiari, seguita da Somalia ed Etiopia.
ROMA - Nel 2005 in Italia sono state presentate 9.350 domande d'asilo: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ha garantito 3.028 posti per un totale di 4.654 individui accolti nell'arco dei 12 mesi.
Sono alcuni dei dati emersi dal primo "Rapporto annuale sul Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati" curato dal Censis su incarico dell'Associazione nazionale dei comuni italiani e presentato stamane a Roma.
Gli accolti sono per il 71,6% maschi (3.330 in valore assoluto): il 75,3% ha un'eta' compresa tra i 18 e i 40 anni, il 61% è single. Tra i Paesi di provenienza, al primo posto si trova l'Eritrea con 956 beneficiari, seguita da Somalia ed Etiopia: sempre dall'Eritrea arriva il maggior numero di domande d'asilo presentate (1.153). Complessivamente, in Europa alla fine dell'anno passato i rifugiati erano 1.472.587: al primo posto la Germania, con 700.016 rifugiati, seguita da Regno Unito e Francia.
Secondo il rapporto "per queste categorie nel nostro Paese si è sviluppato, nel corso degli ultimi anni e attraverso un percorso lungo e faticoso, un sistema di protezione che nel 2005 ha visto coinvolti, in qualità di titolari dei progetti, 81 Enti locali": l'obiettivo era quello di costituire un network nazionale di soggetti che assicurassero, "attraverso l'erogazione di un insieme di servizi di accoglienza, tutela ed integrazione, il pieno inserimento di richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria nella società italiana".
Il rapporto Anci-Censis, oltre a fare il punto sulla situazione del diritto d'asilo in Italia, sottolinea gli elementi di forza e le criticità della situazione attuale individuando "alcuni possibili percorsi di miglioramento". A cominciare dal potenziamento della capacità ricettiva del Sistema, attraverso l'aumento della disponibilità finanziaria, che andrebbe calcolato - suggeriscono i ricercatori - "sulla base di un calcolo ponderale, simile a quello utilizzato da Eurostat per l'assegnazione delle risorse del Fondo europeo per i rifugiati agli Stati Ue, basato sul computo del numero di domande d'asilo presentate negli ultimi tre anni e sul numero di status di rifugiato e permessi di protezione umanitaria attribuiti per il medesimo periodo in ogni Stato membro".
Sempre secondo Censis e Anci, sarebbe poi opportuno "rafforzare la stabilità del Sistema attraverso il passaggio dalla progettazione annuale a una progettazione pluriennale; creare un maggiore coordinamento tra i diversi strumenti operativi che fanno parte del sistema d'asilo" (attivando, in particolare, i servizi di assistenza legale, alfabetizzazione, assistenza psico-sociale e assistenza al rimpatrio volontario e assistito previsti dal dpr 303/04 per i Centri di identificazione); "istituire un organo consultivo a livello centrale che preveda la partecipazione delle istituzioni e delle associazioni che svolgono un ruolo attivo nella programmazione e nell'attuazione degli interventi di settore".