Si erano imbarcati il 3 dicembre alla volta delle Canarie
Li ha bloccati una tempesta al largo delle coste marocchine
Tragedia dell'immigrazione clandestina
cento senegalesi dispersi, 25 salvati
ROMA - Venticinque naufraghi allo stremo delle forze, cento dispersi. Sono i numeri dell'ultimo dramma dell'immigrazione clandestina. Erano tutti senegalesi, quasi tutti giovani, e a bordo di una piccola imbarcazione speravano di raggiungere le isole spagnole delle Canarie. Soltanto 25 sono stati salvati da alcuni pescatori. Hanno raccontato di essersi imbarcati il 3 dicembre a Bolongne, nel Casamance. Sono stati trovati mentre andavano alla deriva, senza più acqua potabile né viveri. E non si ha alcuna notizia degli oltre cento immigrati mancanti.
I superstiti, ricoverati nell'ospedale della città di Saint Louis, nel nord del Senegal, hanno detto che tutti gli altri sono stati ingoiati dalle onde, ma hanno fornito versioni diverse della loro avventura.
Duramente provati da 12 giorni trascorsi in mare, disidratati e intossicati dall'acqua di mare che avevano bevuto negli ultimi giorni per tentare di sopravvivere, alcuni degli scampati hanno riferito di persone "cadute in mare", altri di passeggeri "gettati in acqua". Più d'uno ha parlato di diverbi scoppiati a bordo in relazione alla rotta da prendere, dopo che l'imbarcazione è stata rallentata dalle condizioni del mare.
Prima di partire si erano ben organizzati, dotandosi di un navigatore satellitare Gps, viveri e acqua potabile, ma anziché raggiungere in breve tempo le Canarie, come speravano, sono stati ostacolati da una tempesta al largo del Marocco. E da quel momento il loro sogno di raggiungere facilmente l'Europa del benessere si è trasformato in un incubo.
"Siamo stati costretti a bere acqua di mare", ha raccontato Siaka Dieng, piccolo commerciante in un paese dell'interno del Senegal, che aveva lasciato il suo negozio il 25 novembre per tentare l'avventura.
"Tutto è successo perché a bordo hanno cominciato a litigare", ha detto Atumane Gaye, 38 anni, un pescatore di Saint Louis.
Sono varie centinaia gli immigrati clandestini che quest'anno sono rimasti vittime delle cattive condizioni del mare dopo essere salpati da porti africani e diretti verso le coste dell'Europa meridionale.
Episodi come questo, cominciati sin nei primi mesi dell'anno, si sono intensificati durante l'estate: a fine agosto un bilancio soltanto dell'amministrazione delle Canarie faceva salire a 490 i cadaveri di immigranti recuperati nell'Atlantico, al largo delle coste africane e spagnole, mentre la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, scriveva il quotidiano spagnolo
El Pais, calcolavano tra 2.000 e 3.000 i clandestini scomparsi in mare.
Tra gli episodi più gravi avvenuti nel Canale di Sicilia, due naufragi tra il 18 e il 20 agosto 2006, nel giro di poco più di 24 ore, con un bilancio complessivo di 70 dispersi, più undici annegati, dei quali furono recuperati i cadaveri.