File e risse per il kit alle Poste Permessi di soggiorno Al via il nuovo sistema a pagamento. Caos dall'alba negli uffici di tutta Italia Ci. Gu. Roma Caos, file interminabili, persino risse, e la convinzione generale che sia in corso una sanatoria. Il debutto degli uffici postali - a cui il governo ha affidato la distribuzione e il ritiro (a pagamento) delle pratiche per i permessi di soggiorno degli immigrati - è stato un disastro. Complice, la quasi contemporanea pubblicazione in Gazzetta ufficiale del «decreto flussi bis», che ha incaricato le Prefetture di esaminare anche le domande di regolarizzazione presentate entro il 21 luglio 2006, cioè 350 mila richieste di «ingresso legale». Ma a peggiorare le cose, come raccontano testimoni in tutta Italia, ci si è messa anche una certa impreparazione degli impiegati dell'Ente poste. Che invece di spiegare agli stranieri in fila davanti agli sportelli dalle prime ore di ieri mattina che non è in corso alcuna sanatoria, hanno spesso dato risposte ambigue, imprecise e fuorvianti. Lo stesso è capitato a chi, semplicemente, voleva capire come funziona la nuova procedura, una vera rivoluzione: gli immigrati sono abituati ad andare in questura per le questioni relative ai permessi di soggiorno. Da ieri, tutto è cambiato. Scendono in campo le Poste. Ma la novità non è stata annunciata da nessuna campagna informativa, neanche uno straccio di conferenza stampa. A Milano, l'ufficio postale di via Cordusio è stato preso d'assalto da 600 immigrati. In un ufficio postale di Napoli si è verificata anche una rissa: «Le Poste pur guadagnando 30 euro a persona, non hanno utilizzato nemmeno un mediatore culturale, neanche agli sportelli più frequentati. Molti immigrati hanno capito anche che si trattava della tanto attesa sanatoria, incoraggiati per altro da alcuni impiegati che sostenevano (sbagliando clamorosamente) che uno dei moduli era per "gli immigrati senza permesso di soggiorno"», scrive in un comunicato il comitato Noborder di Napoli, che ieri ha presidiato l'ufficio di piazza Matteotti distribuendo volantini contro il protocollo con le Poste. Il «costo» del servizio è di circa 70 euro dove viene rilasciato il permesso elettronico, 30 negli altri Comuni. Il kit può essere ritirato in tutti gli uffici postali, mentre può essere riconsegnato solo nei 5.332 uffici abilitati. Per informazioni si può utilizzare il sito www.portaleimmigrazione.it o il numero verde 800 309 309. Per le Poste, comunque è andato tutto abbastanza bene: «Da un primo controllo con diversi uffici, la situazione è risultata tranquilla».