Vertice Ue
I leader europei: "Puntare sullo sviluppo"
Oggi e domani immigrazione al centro del Consiglio Europeo. "Servono più dialogo e cooperazione"
BRUXELLES - La "politica europea globale dell'immigrazione" sarà al centro del vertice tra i capi di stato e di governo europei in programma oggi e domani a Bruxelles. La bozza della dichiarazione finale del summit sottolinea quattro aspetti fondamentali:
PAESI D'ORIGINE. Su questo fronte, i Venticinque puntano a "rafforzare l'associazione tra l'Ue ed i paesi africani e mediterranei, tramite un maggior dialogo e cooperazione". Di fatto, al centro delle strategie Ue ci saranno ora "i nessi esistenti tra immigrazione e sviluppo", politiche orientate a disincentivare le partenze, evitando di limitarsi solo al contrasto delle 'carrette del mare', per dare spazio anche alla profonda necessità di sviluppo di questi Paesi. L' Europa punta in particolare a "migliorare la cooperazione con i paesi terzi, in particolare favorendo la riammissione da parte degli stessi paesi di origine".
IMMIGRAZIONE LEGALE. Dei quattro, è probabilmente il punto più innovativo, oltre quello più controverso. L'obiettivo è l'inclusione di questo tema nell'ambito delle politiche estere e di cooperazione dei Venticinque con i paesi africani, 'sintonizzando' programmi di assistenza europei sulla base delle specificità dei mercati del lavoro dei paesi terzi. L'Ue è inoltre disposta ad 'offrire' ai paesi africani una serie di quote nazionali relative agli immigranti legali. Come ammette lo stesso documento finale, il problema però è che su questa tematica non esiste una competenza comunitaria..
LOTTA AI CLANDESTINI. Su questo capitolo, i punti fondamentali sono due: "rafforzare le misure contro l'occupazione illegale sia da parte dei singoli stati, sia nell'ambito Ue"; "migliorare le possibilità offerte dalla tecnologia per i controlli di frontiera e l'identificazione degli immigranti ".
FRONTEX. L'Agenzia delle frontiere esterne, con sede a Varsavia, presenta oggigiorno serie carenze, sia finanziarie sia per le risorse umane. L'Ue vuole quindi rafforzare l'Agenzia, che potrà realizzare operazioni di pattugliamento tutto l'anno, missioni che finora vengono svolte solo in alcuni periodi, favorendo inoltre la creazione di una vera e propria "rete" Ue di pattuglie lungo la frontiera marittima del sud dell'Europa.