Ha avuto il coraggio di ribellarsi al ricatto del caporale che lo costringeva a lavorare sui campi per più di dieci ore al giorno. Paga giornaliera di 25 euro e condizioni di vita disumane all’interno di baracche d’avventura posizionate nelle campagne andriesi. Dalla denuncia sono passati tre anni e Adam Abdou Kadere lotta per restare in Italia.
Per il momento ha avuto solo il permesso di soggiorno temporaneo che non gli consente, però, di intraprendere un lavoro definitivo perche la sua condizione legale potrebbe cambiare da un giorno all’altro. Da quando Adam nel 2003 ha denunciato il suo caporale attende una sentenza del tribunale che potrebbe condannare lo sfruttatore. Oggi il permesso scadrà e non essendo ancora arrivato l’esito definitivo della sentenza ha deciso di iniziare lo sciopero della fame davanti alla prefettura del capoluogo pugliese.