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C’è tempo fino al 17 febbraio per esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto dell’ex Campone. E l’auspicio di Palazzo Barbieri è poter ospitare nell’ex carcere di via del Fante la seconda sede veneta della Corte d’Appello dopo quella di Venezia.
Il prezzo da pagare alla Patrimonio dello Stato, la società statale proprietaria dell’immobile, è di 9.463.000 euro. Poi ci sarà da sistemarlo. La condizione per l’annullamento della precedente vendita (a una società trentina) e l’acquisizione dell’immobile, però, comporta non una semplice intenzione di acquisto, ma un preciso impegno di spesa con tanto di delibera. Gli enti interessati all’operazione sono tre: Regione, Comune e Provincia di Verona. Immaginate dunque la complessità dell’operazione, che va concertata fra i diversi organismi locali in tempi strettissimi. Oltretutto, al momento non c’è alcuna garanzia che venga concessa a Verona nemmeno una sezione del tribunale di seconda istanza.
«In effetti», spiega il presidente della Provincia, Elio Mosele, «c’è una grande opera di concertazione da portare avanti immediatamente con l’assessore Massimo Giorgetti della Regione Veneto, il sindaco Paolo Zanotto e il governo. Sono stati mossi i primi passi, appena abbiamo saputo dell’urgenza di concludere l’operazione, e ora attendiamo gli sviluppi nei prossimi giorni». «Per non esporci a un acquisto inutile», prosegue, «vorremmo che oltre alla concertazione fra i tre enti, che dovrebbero prendere una decisione concomitante, ci fosse l’impegno del governo di ascoltare una richiesta che giunge da tutta la città e dalla stessa Procura d’istituire a Verona una sezione della Corte d’Appello».
«Sarebbe uno sforzo enorme in un periodo di bilancio strettissimo impegnarsi per più di tre milioni a testa», aggiunge Mosele, «ma non va sottovalutata l’importanza di creare nell’area del tribunale una vera e propria cittadella della giustizia che si integri alla vicina facoltà di Giurisprudenza. Già domani (oggi, ndr) abbiamo un appuntamento con la Regione per sentire se l’impegno è realmente condiviso e in giornata ne discuteremo in giunta. Fondamentale è naturalmente l’impegno del vicepresidente del Senato, Gavino Angius, che ha assicurato la sua piena disponibilità sul progetto di costituire a Verona una Corte d’Appello, in occasione della sua visita alla Provincia dell’altro giorno. Angius ha definito il progetto come meritevole di attenzione e di sostegno ed ha garantito la sua intercessione con il Guardasigilli, Clemente Mastella. Ora occorre attendere le risposte che il ministro fornirà a questa sollecitazione largamente condivisa da tutti gli enti pubblici interessati e poi saremo pronti a dare il via all’operazione».
Infine, uno sfumato accenno polemico del presidente della Provincia. «Forse si poteva spuntare un prezzo migliore se ci fossimo mossi prima. Il Comune, infatti, aveva conoscenza del fatto molto prima che avvenisse la vendita a privati».
Roberto Ceruti
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