GENOVA - Con l’accusa di aver gestito una vera e propria tratta di numerose decine di attempate badanti dai paesi dell’est, sfruttando e persino picchiando nonnette ed ex operaie delle miniere di carbone, la squadra mobile ha arrestato a Genova una donna ucraina ed un ex parà russo.
Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è l’accusa più grave nei loro confronti, oltre alla falsificazione di documenti e vari illeciti amministrativi. Secondo le indagini della mobile, diretta da Claudio Sanfilippo, la coppia pretendeva dalle donne ucraine e rumene una percentuale del 30-40% sui loro compensi come badanti o infermiere non solo presso privati ma anche in case di riposo per anziani. Per un solo posto letto chiedeva tra i 350 ed i 400 euro.
Il compito dell’ ex paracadutista, reduce dall’ Afghanistan, era anche di convincere con le botte le immigrate clandestine che volevano ribellarsi allo sfruttamento.