Presentato a Roma dal Sottosegretario Marcella Lucidi e dal Capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, Prefetto Mario Morcone, il progetto 'Cooperazione internazionale per assicurare il ritorno volontario assistito e la reintegrazione nel paese d'origine di vittime della tratta e di altri casi umanitari', dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
"Il progetto dedicato al ritorno e al reinserimento nel paese d´origine delle vittime di tratta - ha detto il Sottosegretario Lucidi - ci ha dimostrato, con i suoi risultati, positivi quanto è importante sostenere quegli immigrati – soprattutto donne e bambine – che hanno subito sofferenze e violenze. Mentre deve essere dura e rigorosa l´azione di contrasto verso i criminali che lucrano sulla pelle degli immigrati, ancora una volta lo Stato dichiara di stare dalla parte delle vittime e di non lasciarle sole."
"Il rimpatrio assistito - ha asservato - può diventare uno strumento di aiuto anche per quegli immigrati che, per loro condizioni di indigenza, vogliono ma non possono tornare a casa dalla loro famiglia. Così mentre quest´anno estendiamo il progetto ai minori stranieri che compiono 18 anni, stiamo studiando forme più diffuse di sostegno alle quali possano concorrere gli immigrati stessi e i loro datori di lavoro."
"Il progetto - ha detto il Prefetto Morcone - ha assicurato il ritorno volontario assistito e la reintegrazione nel paese di origine di più di 400 vittime della tratta, rivelando, tra l´altro, la sua potenzialità di "osservatorio del fenomeno", permettendo di capire che le risposte più adeguate richiedono:
· mirare alla più efficace tutela dei diritti fondamentali della persona umana, (quale primo obiettivo per sottrarre i soggetti più vulnerabili allo sfruttamento, alle violenze ed agli abusi cui sono sottoposti)
· ricercare la massima cooperazione internazionale
· puntare su strategie di medio-lungo periodo che trovino il proprio punto di equilibrio sul concetto chiave dell´integrazione sociale."
"L´idea di un programma di assistenza al rimpatrio volontario assistito - ha spiegato Morcone - ha in sé l´obiettivo di contrastare le organizzazioni, di favorire l´emersione di quelle situazioni di clandestinità comunque meritevoli di tutela, di favorire una gestione sostenibile del problema immigrazione."
"Certo - ha affermato - per poter realizzare target sempre più elevati ed azioni più incisive, occorrerebbero ulteriori finanziamenti. La loro carenza, comunque, può e deve essere sopperita con la capacità di “fare sistema”, ovvero di costituire una rete di solidarietà che racchiuda la progettualità e la professionalità di tutti i vari Soggetti che operano nel settore."
Il programma permette il ritorno volontario e il reinserimento socio-lavorativo nei paesi di origine di:
- 100 casi di stranieri che, sottrattisi al circuito di sfruttamento, intendono rientrare in patria in condizioni di sicurezza e dignità.
- 100 migranti in condizioni di estrema precarietà e disagio (portatori di handicap fisici e/o mentali, malati terminali, anziani, donne con minori a carico privi di mezzi di sussistenza, ecc.)
- 20 casi di neo - maggiorenni che, non potendo convertire il titolo di soggiorno al compimento della maggiore età, optano per un rientro assistito allo scopo di evitare la condizione di irregolarità e ciò che ne consegue.
Per i casi umanitari di stranieri in Italia in condizioni di estrema precarietà e disagio (portatori di handicap fisico e/o mentale, malati terminali, anziani, donne con minori a carico privi di mezzi di sussistenza, ecc.) che ne facciano richiesta, è prevista un´assistenza che comprende l´organizzazione del viaggio, la copertura delle relative spese e la corresponsione di un´indennità di reintegrazione.
Grazie ai programmi di rimpatrio volontario sono state assistite, dal 1999, oltre 400 persone tra vittime di tratta e casi umanitari che hanno optato per un reinserimento psicosociale e lavorativo nel proprio paese di origine.
NUMERO VERDE NAZIONALE PER LE VITTIME DI TRATTA
800290290
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