Rinnovo permessi, diffida per le Poste
L'Anci Toscana (la sezione toscana dell'associazione nazionale dei Comuni italiani) ha preparato una diffida nei confronti delle Poste per le irregolarità riscontrate nella nuova procedura di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, in vigore dallo scorso 11 dicembre. I comuni denunciano che gli uffici postali avrebbero respinto molte domande, in questi tre mesi, "sulla base di controlli sommari che non spetterebbero loro". Nel resto d'Italia continuano i disagi: a Milano la questura ha rinnovato meno di 100 permessi
Una diffida a Poste Italiane, per tutelare i cittadini stranieri che si rivolgono agli uffici postali per richiedere rilascio e rinnovo di carta o permesso di soggiorno: l'iniziativa è della Consulta immigrazione di Anci Toscana (l'associazione nazionale dei Comuni italiani) insieme al Centro di documentazione giuridica fiorentino “L'altro diritto”. “In questi mesi - denunciano Anci Toscana e L'altro diritto – molti uffici postali hanno respinto le domande di rinnovo di permesso di soggiorno sulla base di un controllo sommario e superficiale dei documenti che non competerebbe loro”.
Le irregolarità riguardano anche la carta di soggiorno: “Abbiamo spesso riscontrato la tendenza ad impedire alla persona straniera di inoltrare un'unica domanda per sé e tutti i familiari a carico – aggiungono Anci Toscana e L'altro diritto – costringendola ad un esborso notevole: per una famiglia di 4 persone servono circa 300 euro”. In questo caso, dunque, gli uffici non si limiterebbero a chiedere il pagamento di un'unica quota di circa 75 euro, ma richiederebbero il pagamento di tante quote quanti sono i familiari presenti nell'unica carta di soggiorno. Sulla base di questi riscontri Anci Toscana e l'Altro diritto – che da alcuni anni ha stipulato una convenzione con la Consulta dell'immigrazione dell'Anci per aiutare i comuni a sviluppare i servizi a tutela dei diritti dei cittadini immigrati – hanno preparato una diffida che sarà presentata ufficialmente il 20 marzo.
Data la gravità “del comportamento tenuto dai funzionari di Poste – scrivono Anci Toscana e L'altro diritto – che impedisce al cittadino immigrato di continuare a lavorare e lo espone al rischio di espulsione, dopo l'invio della diffida chiunque si rivolgerà agli sportelli comunali, segnalando un comportamento difforme di Poste, sarà messo in contatto con il centro di informazione giuridica de L'altro diritto e assistito nella preparazione della richiesta danni nei confronti dell'impiegato di Poste che avrà operato in modo scorretto”.
La procedura per il rilascio e il rilascio alle Poste prosegue – come denunciato anche su Metropoli – a ritmi molto lenti. A Milano, la questura ha rinnovato in tre mesi meno di 100 permessi di soggiorno, contro i 400 rinnovi giornalieri fatti prima dell'accordo tra Poste e il precedente governo. Per i sindacati la responsabilità non è dei dipendenti degli uffici postali ma della sperimentazione, “avvenuta in centri troppo piccoli”, della scarsa disponibilità iniziale dei kit e dei problemi informatici.