Senato: ok all'abolizione dei permessi
Approvato in prima commissione il disegno di legge che li sostituisce con la dichiarazione di presenza. Ora il testo passa alla Camera.
ROMA - Viaggia veloce il disegno di legge che eliminerà definitivamente la richiesta del permesso di soggiorno per i turisti gli studiosi e gli uomini di affari che si trattengono per meno di tre mesi in Italia.
Ieri il testo presentato dagli ulivisti Giannicola Sinisi ed Enzo Bianco
per salvare le norme stralciate da un decreto legge in corso di conversione è stato approvato dalla commissione affari costituzionali del Senato in sede deliberante. Non dovrà quindi passare in aula ma viene inviato direttamente alla Camera dei Deputati.
"Per l'ingresso in Italia per visite, affari, turismo e studio - recita - non è richiesto il permesso di soggiorno qualora la durata del soggiorno stesso sia non superiore a tre mesi. Il termine di durata per cui è consentito il soggiorno è quello indicato nel visto di ingresso, se richiesto si legge". Rimane comunque l'obbligo di segnalarsi alle autorità: "Al momento dell'ingresso o, in caso di provenienza da Paesi dell'area Schengen, entro otto giorni dall'ingresso, lo straniero dichiara la sua presenza, rispettivamente all'autorità di frontiera o al questore della provincia in cui si trova, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell'interno".
"Reputo un fatto decisamente positivo che questo disegno di legge sia stato approvato in Commissione praticamente all' unanimità [ha votato contro solo la Lega, An si è astenuta n.d.r.]", ha commentato Enzo Bianco, che è anche presidente della prima commissione. "Se questa norma verrà approvata in via definitiva potrà risolvere molti impedimenti anomali e non giustificati che spesso danneggiano in particolare il movimento turistico verso l' Italia e lo scambio culturale".
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Testo approvato ddl 1375 (Bozza provvisoria)