Don Cesare Lodeserto, il sacerdote che gestiva per conto della Curia Diocesana di Lecce, il Centro per immigrati ’Regina Pacis’ di San Foca di Melendugno nei pressi del capoluogo salentino, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione al termine del processo con rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Nicola Lariccia. Le accuse nei confronti del religioso erano di calunnia, violenza e minacce e sequestro di persona nei confronti di alcune donne rumene e moldave, già ospiti del Centro. Don Cesare venne anche arrestato due anni e mezzo fa all’aeroporto di Verona, al ritorno da una missione in Moldova. Il sacerdote passò alcuni giorni in carcere. Poi gli furono concessi gli arresti domiciliari che scontò per circa tre mesi, prima in una comunità religiosa a Noci nel barese e infine in casa della sorella a Lecce. In seguito a questa vicenda la Curia Vescovile decise di chiudere la struttura. Il suo difensore, Pasquale Corleto, nel corso del processo ha abbandonato la difesa in segno di protesta nei confronti del pubblico ministero. La pena è particolarmente pesante, anche perchè al sacerdote sono state riconosciute le attenuanti generiche e in considerazione del fatto che aveva scelto il rito abbreviato. Condannati anche il nipote di don Cesare, Giuseppe Lodeserto, a 3 anni e 2 mesi e una collaboratrice, Natalia Vieru, a 2 anni e 8 mesi, più o meno per le stesse accuse.
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