La Corte Costituzionale con la sentenza numero 149 depositata in data odierna ha dichiarato che è incostituzionale negare i benefici ad alcune categorie di detenuti ergastolani. "Nella sentenza - si legge nel comunicato ufficiale - la Corte ha censurato il rigido automatismo stabilito dalla legge penitenziaria, che impediva al giudice di valutare i progressi compiuti da ciascun condannato, sacrificando così del tutto la funzione rieducativa della pena sull’altare di altre, pur legittime, funzioni".
La sentenza sottolinea, in particolare, come siano incompatibili con il vigente assetto costituzionale norme “che precludano in modo assoluto, per un arco temporale assai esteso, l’accesso ai benefici penitenziari a particolari categorie di condannati (…) in ragione soltanto della particolare gravità del reato commesso, ovvero dell’esigenza di lanciare un robusto segnale di deterrenza nei confronti della generalità dei consociati”; ed evidenzia come le conclusioni da essa raggiunte siano coerenti con gli insegnamenti della Corte europea dei diritti dell’uomo, secondo cui gli Stati hanno l’obbligo “di consentire sempre che il condannato alla pena perpetua possa espiare la propria colpa, reinserendosi nella società dopo aver scontato una parte della propria pena”.
Un’iniziativa contro la Tortura. È quella organizzata dal Antigone Puglia a Lecce, per il sesto anno consecutivo, in occasione della Giornata Internazionale per le vittime di tortura che ricorre il 26 giugno. Quest’anno, insieme ai rappresentanti dell’Associazione, ci saranno anche la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, Fabio Anselmo, avvocato che ha seguito e sta seguendo casi come quelli di Federico Aldrovandi, di Stefano Cucchi e di Riccardo Magherini, la giornalista di Presa Diretta Giulia Bosetti e Alcide Maritati, Gip presso il Tribunale Penale di Lecce e Segretario Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati. A portare i saluti iniziali ci sarà anche il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini. Inoltre, durante l’iniziativa, ci saranno anche un aperitivo e musica dal vivo con Cesare Dellanna Trio e Cool Street.
“Per la prima volta l’Italia arriva a questa ricorrenza con una legge che punisce la tortura, approvata nel luglio dello scorso anno” dice Maria Pia Scarciglia, presidente di Antigone Puglia. “Tuttavia - prosegue la Scarciglia - questa legge si discosta molto da quella della Convenzione Onu, in quanto non garantirebbe quegli standard minimi di tutela a garanzia delle vittime del reato”.
di Patrizio Gonnella, da Il Manifesto del 21 giugno 2018
La proposta della Lega sulla legittima difesa è un atto di sfiducia nei confronti dello Stato, delle forze dell'ordine, dei giudici, di studiosi e giuristi. Essa significa abdicare alla funzione di controllo dell'ordine pubblico da parte delle polizie.
Significa dare un messaggio per la proliferazione delle armi e del loro uso scriteriato, non fidarsi dei giudici e del loro sapiente lavoro di indagine e analisi dei fatti. La proposta, fortemente voluta dall'attuale sottosegretario leghista al ministero degli Interni Nicola Molteni, ripropone quella già presentata nella scorsa legislatura. Essa prevede, in modo contorto, una sorta di presunzione assoluta di legittima difesa nonché il solito aumento di pena per il furto in appartamento. Di aumento in aumento - è il terzo negli ultimi anni - puniremo il ladro quanto un terrorista dell'Isis.
Nei venti mesi intercorsi tra l'armistizio dell'8 settembre 1943 e la fine dell'aprile 1945, occupazione tedesca e guerra civile determinano spirali di violenze e crimini orribili. A partire dal libro di Mimmo Franzinelli vogliamo ripercorrere un pezzo di storia della tortura in Italia, parlando di ciò che fu all'epoca e di ciò che è oggi.
Insieme all'autore e ai nostri Patrizio Gonnella e Donatella Panzieri, lo faranno anche Carla Nespolo (presidente dell'ANPI-Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e Dario Ippolito (ordinario di Filosofia del Diritto all'Università Roma Tre).
L'appuntamento è aper il 21 giugno alle 18.00 a Roma, presso l'Enoteca Letteraria, in via Quattro Fontane 130.
"Nel contratto di governo sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle c'è un capitolo, l'undicesimo, che desta grande preoccupazione in quanti hanno a cuori la difesa dei valori costituzionali. Per questo abbiamo inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, appllandoci alla sua carica istituzionale di custode dei valori della nostra Costituzione, affinché non si cancellino principi fondamentali che non possono essere nella disponibilità di alcuna forza politica". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione che dal 1991 si occupa di garanzie nel sistema penale e penitenziario.
Nel capitolo in oggetto, denominato “Giustizia rapida ed efficiente” le pene, che la nostra Carta Costituzionale declina al plurale, vengono interamente schiacciate sul solo uso del carcere, togliendo spazio a ogni misura alternativa alla detenzione che sappia davvero recuperare il condannato alla vita sociale.