Italia condannata a Strasburgo per le violenze di appartenenti ai carabinieri su un cittadino. Gonnella: “basta tentennamenti, si approvi subito il reato di tortura”
L’Italia condannata nuovamente per violazione dell’articolo 3 che proibisce la tortura e ogni forma di trattamento inumano e degradante. La Corte Europea ha condannato il nostro Paese per le violenze subite dal signor Dimitri Alberti nel 2010 a Cerea in provincia di Verona. Le violenze sarebbero state inferte dai Carabinieri. I giudici europei hanno sostenuto che le fratture alle costole e le lesioni ai testicoli non fossero compatibili con il normale uso della forza. Inoltre non vi sarebbe stata un’inchiesta giudiziaria effettiva. Il signor Alberti potrà ora avere un risarcimento di complessivi 19 mila euro.
COMUNICATO STAMPA
“TORTURA: PUNTO E A CAPO?” In occasione del 26 giugno, Giornata internazionale per le vittime della tortura, Amnesty International Italia, Antigone e Cittadinanzattiva rivolgono un appello ai presidenti delle commissioni Giustizia della Camera e del Senato perché sia finalmente introdotto il reato di tortura nel codice penale italiano.
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER LE VITTIME DELLA TORTURA, L’APPELLO E LE INIZIATIVE DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA, ANTIGONE E CITTADINANZATTIVA PER L’INTRODUZIONE DEL REATO DI TORTURA IN ITALIA
Con l’appello, sottoscritto da oltre 20 organizzazioni, viene richiesto alle forze politiche di colmare, entro il 2014, una gravissima lacuna presente nell’ordinamento nazionale da oltre un quarto di secolo. Il testo dell’appello è disponibile sul sito delle associazioni promotrici.
Nella stessa giornata Amnesty International Italia, Antigone e Cittadinanzattiva promuovono tre iniziative.
"Il sesso dura qualche istante, l'amore invece tutta la vita". Carmelo Musumeci - una compagna e due figli, condannato alla pena dell'ergastolo ostativo che lui chiama 'la morte viva' - si batte insieme ad Antigone contro l'inutile, stupido e ipocrita divieto del sesso in carcere. Chi è condannato a non uscire da una galera non deve con ciò essere condannato anche a non esprimere il proprio affetto verso il partner. Le mogli e i mariti dei detenuti non devono subire anche loro questa condanna.
In molti paesi d'Europa - Croazia, Germania, Olanda, Danimarca, Norvegia e altri ancora - sono consentiti colloqui non sorvegliati con il proprio coniuge o partner. In Italia invece i detenuti non hanno diritto all'affettività.
Fin dalla sua rielezione il governo ungherese ha lanciato una campagna per minare la credibilità delle ONG ungheresi e per ottenere il controllo sul loro finanziamento, attualmente distribuito in maniera indipendente dal governo. Noi crediamo che una società civile dinamica e indipendente svolga un ruolo fondamentale in una società democratica, in quanto controllo e contrappeso al potere del governo. Come dimostrato dalla Russia di Putin, gli attacchi alla società civile possono facilmente portare alla criminalizzazione delle ONG ed ostacolare efficacemente il loro lavoro. Siamo solidali con le ONG ungheresi e chiediamo al governo ungherese - e tutti gli altri governi - di smettere di intimidire la società civile!
La notizia sul sito liberties.eu, piattaforma europea dei diritti umani e le libertà civili di cui fa parta anche Antigone
Il prossimo 23 giugno dalle ore 18.00 presso la libreria-bistrot (via Giulio Rocco 37/39 - Roma) Patrizio Gonnella presenterà il suo nuovo libro a Roma. Assieme a lui ci sarà lo scrittore Erri De Luca, da poco rinviato a giudizio per le sue dichiarazioni sulla Tav, oltre che Eleonora Martini, Eligio Resta e Marco Ruotolo.
In una società democratica la pena carceraria ha limiti invalicabili imposti dall'ordinamento giuridico e dal senso etico comune. Tali limiti andrebbero ricondotti innanzitutto alla protezione della dignità umana e al sistema dei diritti fondamentali.