Elezioni europee 2014 alle porte, ma tra gli aventi diritto di voto c'è qualcuno che non riuscirà a raggiungere le urne. Sono i detenuti rinchiusi nei diversi penitenziari lungo lo stivale. Ad oggi sono circa 30 mila i detenuti che hanno diritto al voto, ma tra questi soltanto uno su dieci riuscirà a esprimere la propria preferenza. A snocciolare i numeri di una complessa questione ad un mese delle elezioni è l'associazione Antigone.
Secondo i dati raccolti dalle ultime consultazioni elettorali del 24 e 25 febbraio 2013, i detenuti che votanti sono stati 3.426. Un dato che oscilla, visto che nel 2008, i votanti sono stati soltanto 1.368, ma nel 2006 erano ancora una volta il 10 per cento degli aventi diritto. Di nuovo uno su dieci. Tuttavia, dati ufficiali su quanti abbiano diritto ad esercitare il voto tra le mura carcerarie non ce ne sono "poiché il ministero della Giustizia si dichiara non depositario di tale dato".
Certi, soltanto quelli di quanti hanno avuto la possibilità di votare. E dalle ultime elezioni emerge chela Puglia è stata la regione con il maggior numero di votanti, 552 su 4.127 presenti (il 13,3 per cento), seguita dalla Sicilia, 524 su 7.111 presenti (7,3 per cento), mentre in Lombardia hanno votato in 374 su 9.222 presenti (4 per cento), nel Lazio 484 su 7.183 presenti (6,7 per cento), in Umbria hanno votato solo 25 detenuti su 1.606 presenti (1,5 per cento), meno che in Basilicata, dove su 462 presenti hanno votato 38 detenuti (8,2 per cento).
Fonte: www.improntalaquila.org
Per la campagna sul diritto al voto dei detenuti promossa da Antigone nell'ambito dell'Agenda dei Diritti Umani, promosso con Associazione 21 Luglio, Lunaria e ASGI: www.campagnaperidiritti.eu