REGENI/ANTIGONE. L’autopsia conferma le torture. L’azione del governo italiano si faccia più incisiva. Le dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD.
“I risultati dell’autopsia dimostrano quello che da mesi andiamo ripetendo, Giulio Regeni fu torturato in maniera crudele e sistematica. Il suo corpo porta i segni di torturatori professionisti.
Per questo, ad oltre sette mesi dal ritrovamento del corpo del giovane ricercatore al Cairo, continuiamo a chiedere la verità sulle cause e i responsabili del rapimento, le torture e la morte di Regeni, respingendo tutte le verità di comodo e i depistaggi tentati dalle autorità egiziane.
Oggi gli investigatori italiani si incontreranno nuovamente con i loro omologhi egiziani. Ci auguriamo che stavolta la collaborazione da parte di questi ultimi sia massima e venga fornita tutta la documentazione richiesta, a partire dai tabulati telefonici.
Continuiamo inoltre a chiedere che il governo italiano non lasci nulla di intentato. Lo abbiamo fatto anche nei giorni scorsi quando Antigone - insieme ad Amnesty International Italia e ad A Buon Diritto - ha chiesto, anche attraverso una petizione, che permanga il provvedimento di richiamo dell’ambasciatore italiano destinato al Cairo come primo elementare atto da cui non recedere e, piuttosto, da rafforzare con altre e più incisive misure (cosa finora non fatta), almeno fino a quando le istituzioni politiche e giudiziarie egiziane non dimostrino nei fatti la volontà di collaborare.
Di fronte alla tortura e alla conseguente morte, ogni inerzia significa complicità”.
Roma, 08/09/2016