"La revoca dell'ordinanza che vietava di distribuire cibo ai migranti a Ventimiglia è un'ottima notizia. Non si può utilizzare il diritto per perseguire la solidarietà, in qualsiasi modo essa si manifesti". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone a seguito della pubblicazione sull'albo pretorio della città ligure della revoca del divieto.
Il caso era balzato all'attenzione della cronaca circa un mese fa, a seguito di un comunicato della nostra associazione cui era stato segnalato il fatto che tre persone - tutte francesi - erano state fermate e denunciate proprio per aver dato del cibo ai migranti.
Oltre a segnalare pubblicamente l'accaduto Antigone si è fatta carico della difesa legale dei tre che, nonostante la revoca dell'ordinanza, vedono le accuse contro di loro rimanere in piedi.
Proprio per protestare contro questa ordinanza e la criminalizzazione della solidarietà, numerose organizzazioni della società civile e personalità pubbliche avevano organizzato una manifestazione a Ventimiglia per il prossimo 30 aprile.
"L'ordinanza - sottolinea Patrizio Gonnella - non era tuttavia l'unica criticità emersa negli ultimi tempi sul confine Italia-Francia. Il 27 aprile il Tribunale di Imperia dovrà pronunciarsi nel caso che riguarda Félix Croft, un giovane francese per il quale l'accusa ha chiesto 3 anni e 4 mesi per aver tentato di aiutare una famiglia di sudanesi (una donna incinta, due uomini e due bambini di 2 e 5 anni) ha passare il confine verso la Francia.
Anche in questo caso - prosegue il presidente di Antigone - ad essere sotto processo è un gesto di solidarietà e umanità. Ci auguriamo che il giudice riconosca la causa di necessità assolvendo l'imputato da ogni capo di accusa".