"Come da sempre sosteniamo nel 2001 a Genova c'è stata una sospensione della democrazia. Ancora una volta torniamo di conseguenza a chiedere che sia istituita una commissione di inchiesta parlamentare che guardi a chi ha leggittimato quello che avvenne in quei giorni". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, a seguito della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che, a distanza di due anni dal caso Cestaro vs Italia, torna a condannare l'Italia per le violenze e le torture avvenute all'interno della scuola Diaz durante il G8.
Stavolta i ricorrenti erano 42 e per loro la Corte ha riconosciuto risarcimenti che vanno dai 45mila ai 55mila euro.
La Corte - come nel caso Cestaro - ha riconosciuto la violazione dell'Art. 3 per la tortura e i trattamenti inumani e degrandanti e per l'assenza di leggi interne che possano garantire giustizia per questi atti.
"Ancora una volta l'Italia fa una figuraccia a livello internazionale e, per quanto riguarda la tortura, subisce una pesante condanna per la sua inadempienza verso impegni assunti oltre 28 anni fa e per la conseguente incapacità di punire i responsabili di questo crimine" dichiara Patrizio Gonnella. "Il Parlamento non può più aspettare. Si approvi da subito una legge che sia presentabile, applicabile e rispettosa delle Convenzioni internazionali. Fin da subito si inseriscano i codici identificativi per le forze dell'ordine. Si può fare - conclude Gonnella - anche senza una legge".