Il 23 luglio del 2018, Hassan Sharaf, un ragazzo egiziano di 21 anni era morto impiccandosi con un lenzuolo nella cella di isolamento del carcere di Viterbo. Pochi giorni prima aveva mostrato ad una delegazione del Garante Regionale del Lazio per i diritti dei detenuti dei segni che, aveva dichiarato, essere frutto di un pestaggio subito da parte di alcuni agenti.
Per quella morte erano stati presentati degli esposti, ma la Procura ha chiesto l'archiviazione del caso. Archiviazione alla quale la famiglia si era opposta. Per decidere su questa opposizione il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Viterbo, il 30 luglio del 2020, ha fissato al 7 marzo del 2024 l'udienza. A 6 anni dalla morte del giovane. Un fatto che non può lasciare che esterefatti e amareggiati.
Il carcere di Viterbo è al centro anche di un nostro esposto. Nel 2019, a poca distanza di tempo, abbiamo infatti ricevuto molte lettere di detenuti che ci raccontavano di abusi e violenze. Tutte erano molto uniformi nei racconti. Proprio di queste lettere e del nostro esposto aveva parlato Susanna Marietti con Fanpage.