Gentile Direttrice del Carcere di Montorio (Verona)
Dott.ssa Maria Grazia Bregoli
La presente lettera viene prodotta e inoltrata alla sua cortese attenzione da tutta la popolazione carceraria di Montorio C.C..
Detto scritto non vuole assolutamente essere lettera di protesta generica , bensì ci auguriamo utile spunto alla sua c.a. per provare a migliorare le nostre condizioni carcerarie nell'ottica di un “recupero” di ogni individuo qui presente.
Non faremo volutamente riferimento alcuno alle direttive europee, cosi come non utilizzeremo la logica del ricorso alla corte dei diritti.
Si ribadisce l'intento collaborativo di questa nostra confidando nella Sua professionalità e di tutti i suoi colleghi.
Esponiamo di seguito un “breve” elenco riguardante alcune “anomalie” riportando qualvolta alcune ipotesi di soluzione:
a) attualmente, in alcune sezioni, il numero dei detenuti per cella è tutt'ora di 4 persone. Cercando di uniformare i diritti di tutti i detenuti, i quali hanno necessità di spazi propri maggiore, si richiede alla S.V. di volere ottimizzare il numero dei detenuti (a 3 per cella) effettuando gli opportuni cambi.
b) da tempo ormai immemore sono previste alcune soluzioni volte a consentire a noi detenuti una migliore qualità di vita. Si parla di acqua calda e doccia in ogni cella. Orbene la popolazione carceraria tutta comprende le difficoltà oggettive che sorgerebbero in caso di inizio lavori, tuttavia auspichiamo un intervento in questo senso ed aggiungiamo in questa sede la disponibilità “a dare una mano”
c) si richiede una maggiore attenzione nella preparazione degli alimenti ed una più attenta presa di coscienza circa le quantità e qualità dei cibi somministrati da carrello. Non si deve fare riferimento alla possibilità di sopravvitto, per garantire a tutti parità di trattamento.
d) per le sezioni che non dispongono di doccia in cella, si fa rilevare che le docce comuni sono in stato di degrado ed inevitabilmente (nonostante la buona volontà degli addetti alle pulizie) portatrici di infezioni e malattie per l'ingente numero di batteri (vedasi presenza di muffe). Anche in questo caso i detenuti si rendono disponibili ad eseguire i lavori necessari.
e) si richiede maggiore rispetto da parte del personale di polizia penitenziaria agli orari disponibili per l'aria quotidiana.
f) si richiede la presenza in ogni sezione dello “spesino” in modo da superare più facilmente i problemi che inevitabilmente insorgono per la spesa settimanale. Si aggiunge altresì un maggior rispetto dei giorni ed orari di consegna del sopravvitto!
g) nell'utilizzo di “campo” e “palestra”si evidenzia la totale mancanza di attrezzatura per attività sportiva.
h) nell'utilizzo della “SALETTA PER SOCIALIZZAZIONE” si segnala la totale mancanza di attività ludiche.
i) si richiede la presenza in ogni cella di un “campanello” funzionante, dal momento che spesso si verificano emergenze sanitarie.
l) si richiede la disinfestazione per la presenza di innumerevoli scarafaggi e insetti.
m) si richiede di aumentare la “potenza” delle lampade in cella, in quanto non consentono alla popolazione carceraria il corretto adempimento delle normali attività quotidiane durante le ore serali.
n) si richiede, come più volte fatto in passato, di voler prendere seriamente in considerazione il problema relativo alla “gamma prodotti” fra i generi di sopravvitto, uniformando Montorio C.C. Ad altre situazioni carcerarie italiane e tenuto in considerazione che la popolazione detenuta è pari a quella di un piccolo paese, con necessità e bisogni disparati. Ben si intenda che non vengono richieste condizioni carcerarie agiate, bensì decorose, fatte da piccoli miglioramenti che potrebbero essere apportati qualora l'organo direttivo voglia analizzare con attenzione le possibili soluzioni.
I detenuti del carcere di Montorio
(seguono poi le firme di circa 250 detenuti)