Pubblichiamo la tesi dal titolo "Il delitto di tortura in Italia; dal vuoto normativo all’introduzione della fattispecie incriminatrice specifica", realizzata da Carla Desirèe Meringolo. Di seguito un breve abstract. Qui la tesi completa.
Il presente elaborato, avente ad oggetto il delitto di tortura, si propone di delineare il contesto storico legislativo del nostro paese troppo a lungo caratterizzato dal vuoto normativo, sino all’introduzione della fattispecie incriminatrice specifica, anche sulla spinta dei numerosi richiami internazionali. A distanza di quasi trent’anni dalla ratifica della Convenzione ONU del 1984, l’Italia, con la Legge n. 110/2017, ha finalmente introdotto nell’ordinamento penale il delitto di tortura, ottemperando così anche all’obbligo di incriminazione sancito, a livello nazionale, dall’ art. 13 co. 4 della Costituzione. Allo scopo di delineare un quadro il più chiaro possibile relativamente alla disamina dei punti chiave, nel corso della trattazione ampio spazio è stato dato ai provvedimenti legislativi in materia, alla più autorevole dottrina, nonché al rilevante contributo della giurisprudenza intervenuta in più occasioni sulle tematiche analizzate. L’elaborato riepiloga per sommi capi le tappe attraverso cui si è snodata l’esplorazione ermeneutica dell’art. 613-bis Cod. Pen. richiamando i punti di diritto che, relativamente alla formulazione della fattispecie in questione, rappresentano ad oggi il volano di rilevanti criticità.