Il viceministro alla Giustizia Enrico Costa, quando parla di cannabis e droghe, evidentemente non riesce andare oltre l'approccio ideologico.
"Le politiche proibizioniste hanno portato negli ultimi 45 anni ad un aumento costante del numero di persone che utilizzano droghe, ad una loro grande diffusione in ogni parte nel mondo, all'emergere di nuove droghe sempre più potenti e pericolose. A testimoniarlo sono rapporti governativi e non governativi" dice Patrizio Gonnella, presidente di CILD e Antigone.
Incarcerare e criminalizzare le persone ha messo a repentaglio la salute dei consumatori senza permettere di risolvere le problematiche che l'utilizzo di droga crea, dipendenza, morti da overdose, trasmissione di HIV ed Epatiti, come anche il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, nonché vari rapporti (sempre ONU) sottolineano.
Oggi è la giornata indetta dalle Nazioni Unite per le vittime della tortura. In Italia la tortura non è ancora reato.
Nel corso degli ultimi mesi le prese di posizione da parte del governo non sono mancate: Matteo Renzi, presidente del consiglio, 7 aprile 2015: “quello che dobbiamo dire lo dobbiamo dire in parlamento con il resto di tortura. Questa è la risposta di chi rappresenta un Paese”. In quella giornata l’Italia era stata condannata per le torture alla Diaz; Andrea Orlando, ministro della giustizia, 9 aprile 2015: “il voto sul ddl che introduce il reato di tortura sia il più ampio possibile, così che sia un risultato da portare davanti alla Corte di Strasburgo di tutto il parlamento”. Il voto alla Camera ci fu e la proposta fu approvata ad aprile 2015. Passò al Senato; Gennaro Migliore, sottosegretario alla giustizia, 16 giugno 2016: “a nome del governo affermo che una legge che punisca la tortura sia approvata”. Qualche giorno prima avevamo scritto al presidente del Consiglio chiedendo un suo impegno sulla questione.
Nonostante questo però la legge è invece ferma al Senato da oltre un anno. Il Senato nel luglio 2015, dopo avere avviato delle audizioni informali da cui ha escluso la società civile, ha peggiorato vistosamente il testo approvato un anno prima dalla Camera. Questo è oggi lo stato dell’arte.
Lettera appello contro le ipotesi di chiusura del Dipartimento antidroga e per la ridefinizione del suo mandato
Circolano di nuovo voci che vorrebbero smantellare il Dipartimento per le Politiche Anti-Droga affidandone le competenze al Ministero della Salute. Nell’anno in cui l’Italia finalmente si smarca da posizioni di retroguardia alle Nazioni unite in occasione della sessione speciale dell’Assemblea Generale affermando la necessità di promuovere approcci non ideologici e perseguire politiche che funzionino – anche sulla base di evidenze scientifiche – smantellare il DPA sarebbe la peggiore delle scelte politiche possibile.
COMUNICATO STAMPA - Questa mattina Gennaro Migliore – sottosegretario alla Giustizia – intervenendo durante la trasmissione di Radio 1 Rai, “La radio ne parla”, esprimendosi a nome del governo ha sottolineato come vorrebbe che una legge che punisca la tortura venisse approvata.
“È un fatto importante che sia un membro del Governo a sottolineare la necessità di introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale” dichiarano Patrizio Gonnella, Franco Corleone e Stefano Anastasia.
"Stefano Cucchi è stato vittima di tortura come Giulio Regeni". A dirlo è stato il Pg Eugenio Rubolino nella sua requisitoria al processo d’appello bis per la vicenda della morte di Stefano Cucchi, a cui è seguita la richiesta di condanna di cinque imputati per omicidio colposo.
"Ancora una volta - dichiara Patrizio Gonnella - in un'aula di tribunale italiana si torna a parlare di tortura e, ancora una volta, dobbiamo constatare la mancanza di questo reato nel codice penale".
"Dopo essere stato approvato alla Camera nell'aprile scorso - prosegue il presidente di Antigone - il testo della legge è tornato al Senato dove si è arenato, fino ad essere tolto dall'ordine del giorno dei lavori".
"Sono oltre 27 anni che l'Italia aspetta il reato e non possiamo più permetterci di far passare del tempo nel dare seguito agli impegni internazionali assunti". "Per questo - conclude Gonnella - chiediamo ancora una volta al Presidente del Consiglio Renzi di farsi garante dell'approvazione di una legge che punisca la tortura".
Roma, 08/06/2016