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Carceri. Antigone: "importante la sentenza che condanna l'Italia per la violazione del diritto di cura in carcere"

corteStrasburgo-755x491"Sebbene non vi sia un obbligo generale di liberare una persona detenuta per motivi di salute, in certe situazioni il rispetto dell’articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo, che vieta i trattamenti inumani e degradanti, può imporne la liberazione o il trasferimento in una struttura di cura. Ciò si verifica, in particolare, quando lo stato di salute del detenuto è talmente grave da rendere necessarie misure di carattere umanitario, oppure quando la presa in carico non è possibile in un contesto penitenziario ordinario, rendendo necessario il trasferimento del detenuto in un servizio specializzato o in una struttura esterna". Queste le dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, a seguito della sentenza emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso "Niort c. Italia". Una decisione con cui la Corte ha riconosciuto la responsabilità dello Stato italiano per la violazione del diritto alla salute e alle cure mediche di questa persona detenuta. 

In particolare il ricorrente era una persona affetta da importanti disturbi psichiatrici, appurati da una relazione compilata da un tecnico nominato d'ufficio che, dopo un periodo di osservazione psichiatrica aveva accertato che la malattia di Simone si era aggravata ulteriormente in carcere dove il giovane aveva sviluppato una “sindrome reattiva al carcere”, come racconterà uno degli avvocati che ha curato il ricorso alla Cedu. Una relazione che rimane tuttavia riservata e che il ricorrente e il suo difensore non riusciranno a vedere.

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Carceri dell'Emilia-Romagna: un anno di monitoraggio tra emergenze e prospettive

Screenshot 2025-03-26 090304Il sistema carcerario dell’Emilia-Romagna si trova ad affrontare una fase critica, segnata da sovraffollamento, condizioni strutturali precarie e un drammatico aumento dei suicidi.

Lo evidenzia il report della nostra sede regionale dell'Emilia-Romagna che ha raccolto un anno di visite nei dieci istituti di pena della regione e nell’IPM di Bologna. 

Le carceri regionali, si spiega, rispecchiano il quadro nazionale: in alcuni istituti, come Bologna e Ferrara, il tasso di sovraffollamento supera il 160%, rendendo difficile garantire condizioni di vita dignitose. Le strutture sono spesso fatiscenti, con carenza di acqua calda e spazi per la socialità. L’offerta trattamentale è disomogenea: se in istituti come Forlì e Castelfranco si registrano buone pratiche di reinserimento, in altri le opportunità di studio e lavoro restano insufficienti. 

Particolarmente allarmante è poi il dato sui suicidi: nel 2024, ben 9 detenuti si sono tolti la vita. A ciò si aggiungono le difficoltà nell’IPM di Bologna, dove il sovraffollamento e la carenza di personale educativo rendono complicata la gestione dei giovani detenuti. 

Una condizione che richiede un netto cambio di passo, con investimenti strutturali, più personale e un reale impegno per il reinserimento sociale.

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Carceri. Antigone: un documento con alcune proposte per superare l'emergenza attuale

8196398253 b323a88bf7 oOggi alla Camera dei Deputati si terrà un dibattito straordinario sulla situazione del sistema penitenziario italiano. Erano ormai mesi che chiedevamo che il Parlamento rimettesse al centro del dibattito politico e pubblico il tema del carcere. 

La condizione odierna è a dir poco drammatica. Con gli ultimi due suicidi delle scorse ore sono già 20 le persone che si sono tolte la vita in questa prima parte del 2025 in un istituto di pena. Il sovraffollamento è sempre più grave nelle carceri per adulti, con circa 16.000 persone che non hanno un posto regolamentare, ed è diventato ormai strutturale anche negli Istituti Penali per Minorenni dove non si era mai registrato. Molte strutture versano in condizioni fatiscenti e non garantiscono la disponibilità di servizi minimi come acqua e riscaldamenti.  Una situazione che richiede provvedimenti immediati. 

Per questo Antigone, in vista del dibattito odierno, ha inviato ai Deputati un documento che fotografa la situazione attuale del sistema penitenziario e contiene una serie di proposte per affrontare l'emergenza attuale. 

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Carceri. Antigone: "bene richiesta seduta straordinaria alla Camera. Il carcere torni al centro del dibattito pubblico e politico"

camera-dei-deputati"È assolutamente necessario che si discuta ai più alti livelli e in Parlamento di quanto sta accadendo nelle carceri e si prendano decisioni che portino il sistema nella legalità. Siamo ad un punto critico da cui è necessario uscire attraverso una serie di provvedimenti urgenti che non possono più essere rimandati senza mettere a rischio la dignità di chi in carcere è recluso, ma anche di chi in carcere lavora". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. 

Dopo il record negativo dello scorso anno di 89 suicidi, sono già 16 quelli avvenuti nel 2025. Le persone detenute in carcere a fine febbraio erano 62.165 per una capienza regolamentare di 51.323 unità, ma reale di 46.836 posti. Questo significa che, alla fine del mese scorso, in carcere c'erano 15.329 persone senza un posto, per un tasso di affollamento del 132,7%. Molte strutture detentive versano poi in condizioni totalmente degradate a livello igienico-sanitario. Carceri con muffe e infiltrazioni diffuse, fredde per l'assenza di riscaldamenti e acqua calda in inverno, con un caldo soffocante in estate, in alcuni casi con mancanza di luce nelle sezioni. Carceri dove si sta in celle così malmesse fino a 20 ore al giorno di fila. Carceri dove non si può telefonare ai propri cari se non 10 minuti a settimana. 

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Il calendario dei colloqui di selezione per il Servizio Civile Universale

scuÈ online il calendario dei colloqui di selezione per il progetto bando SCU 2024 “La tutela dei diritti delle persone private della libertà 2025”. 

I colloqui di selezione si terranno i giorni 21, 25 e 27 marzo, presso la sede dell’Associazione Antigone Via Monti di Pietralata 16, 00157 Roma.

Per conoscere il giorno e l’orario di convocazione i candidati sono pregati di consultare il calendario, disponibile qui.   

Come previsto dal bando, la pubblicazione del calendario avviene almeno dieci giorni prima della data di convocazione e vale come notifica della convocazione. 

Nel rispetto della privacy, si è scelto di non pubblicare il nominativo dei candidati, ma il numero di riferimento domanda, che è possibile trovare in alto a sinistra su ogni domanda generata dal sistema, al momento della presentazione della propria candidatura.   

Per eventuali supporti, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Roma, 7 marzo 2025

Arriva a Bari il progetto “Nessuno escluso”

Immagine WhatsApp 2025-02-07 ore 16.56.03 de41c1a7Arriva a Bari il progetto “Nessuno escluso”,  programma nazionale per sensibilizzare la comunità penitenziaria  sulla cultura giuridica e costituzionale, a cura di Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria,  Giuffrè Francis Lefebvre e Associazione Antigone.

Bari, 7 febbraio 2025 – Arriva nella Casa Circondariale “Francesco Rucci” di Bari il progetto “Nessuno escluso”, importante programma nazionale volto a sensibilizzare la comunità penitenziaria intorno alla cultura giuridica e costituzionale, curato da Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giuffrè Francis Lefebvre e Associazione Antigone.   

Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Vito Leccese, Sindaco della Città di Bari, Silvia Maria Dominioni, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bari, Lina di Domenico, Capo Dipartimento f.f. dell'Amministrazione Penitenziaria, Carlo Berdini, Provveditore Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria Puglia e Basilicata, Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone, Valeria Pirè, Direttrice della Casa Circondariale di Bari "Francesco Rucci", Maria Pia Scarciglia, Presidente Antigone Puglia, Jolanda Carrieri, Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Bari. A moderare l'incontro, Antonio Delfino, Direttore Relazioni esterne e istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre. 

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Emergenza morti e suicidi nelle carceri in regione: la visita di Antigone Emilia-Romagna nel carcere di Modena e il degrado delle condizioni di detenzione

Carcere italiano chiave10-01-2025 - Non poteva iniziare peggio il 2025, con 5 decessi nelle carceri della regione.     

I fatti sono ormai noti: il 7 gennaio 2025 si è verificato nell’istituto di Modena il terzo decesso in sette giorni, un suicidio per inalazione di gas; il detenuto era un italiano di 50 anni. Il giorno prima era stato dichiarato morto un altro detenuto che aveva tentato il suicidio a metà dicembre ed era entrato in coma irreversibile, era un ragazzo marocchino di 27 anni; il 31 dicembre un altro detenuto era morto a Modena, sempre per inalazione di gas. Era un uomo macedone di 37 anni.     

Il 30 dicembre si era tolto la vita un ragazzo nel carcere di Piacenza, 27 anni, di nazionalità tunisina, mentre si trovava in isolamento. Il 3 gennaio a perdere la vita un uomo pachistano di 40 anni, a Bologna, che mentre camminava in corridoio "si è accasciato ed è morto". Da accertare le cause della morte.     

Il bilancio è dunque quello di tre suicidi e di due morti.     

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Il 13 e 14 febbraio, a Roma, un convegno per i 50 anni dell'ordinamento penitenziario 

AAAAAAAlucDue giorni di riflessioni culturali, giuridiche, politiche e sociali sul carcere. A 50 anni dall'approvazione della legge penitenziaria in vigore, questo evento rappresenta un'occasione per fare il punto su un aspetto cruciale del nostro sistema giuridico e sociale. Il focus principale sarà comprendere il percorso che ha attraversato la legge nel corso di mezzo secolo, analizzando in profondità le sue criticità e i suoi punti di forza. 

La legge penitenziaria, che ha segnato una tappa fondamentale nella riforma del sistema carcerario italiano, ha introdotto importanti principi di umanizzazione e di rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti. Tuttavia, è emerso nel tempo un dibattito acceso sulle sue reali applicazioni, sulle difficoltà operative e sull'efficacia nel rispondere alle necessità di una società in continua evoluzione. Questo incontro offrirà un’opportunità per discutere non solo i risultati ottenuti, ma anche le problematiche irrisolte, come il sovraffollamento delle carceri, le condizioni di vita dei detenuti e le opportunità di reinserimento sociale. 

Gli studiosi e gli esperti coinvolti nell’incontro esamineranno la legge in una prospettiva che spazia dal passato, per comprendere come e perché furono adottate certe scelte, al presente, analizzando la sua applicazione concreta, verso il futuro, con uno sguardo attento alle possibili riforme e alle evoluzioni necessarie per rispondere alle sfide odierne. Un’analisi che non si limiterà a una dimensione giuridica, ma che abbraccerà anche gli aspetti politici, sociali e culturali, cercando di tracciare un percorso che vada oltre le parole della legge, affrontando le sue implicazioni quotidiane nella vita delle persone coinvolte nel sistema penitenziario.

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Perché l'ipotesi di trasformare i centri per migranti in carceri sarebbe problematica?

centro-per-migranti-in-albania-2048453 800 q50Davanti alla difficoltà di implementazione del Protocollo Italia-Albania (con il quale si prevede che i migranti soccorsi dalle autorità italiane in mare vengano trasferiti in Albania per l'identificazione e la valutazione delle loro richieste di asilo), sembra si stia ragionando sulla conversione dei centri albanesi in vere e proprie carceri in cui trasferire detenuti di nazionalità albanese che si trovano attualmente reclusi in un istituto penitenziario italiano.

Un piano di delocalizzazione penitenziaria problematico perché - come abbiamo approfondito in questo nostro documento - profondamente contrario al principo di non discriminazione e potenzialmente lesivo dei diritti delle persone detenute (in particolare diritto alla rieducazione, alla salute, alle relazioni affettive, all’istruzione e al lavoro). Un piano che determinerebbe una inaccettabile incertezza giuridica nell’esercizio della funzione penitenziaria, soprattutto in riferimento ai diritti fondamentali delle persone detenute e alla supervisione giurisdizionale.

Piuttosto che spendere decine di milioni di euro per aprire un carcere italiano in Albania, tali cifre potrebbero essere utilizzate per migliorare la qualità della vita nelle carceri italiane, sia degli operatori penitenziari che delle persone ristrette.

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Carceri. Antigone in riferimento alle parole della Presidente Meloni: "l'edilizia penitenziaria non può essere la soluzione. La Presidente visiti un carcere con noi"

8196398253 b323a88bf7 o"Se anche nei prossimi 3 anni il governo riuscisse a dotare la capienza delle carceri di 7.000 nuovi posti, come dichiarato dalla Presidente Meloni, avremo comunque, ad oggi, almeno altre 8.000 persone detenute senza un posto regolamentare. A questo si deve aggiungere che le persone detenute sono aumentate di oltre 2.000 unità nell'ultimo anno e di oltre 5.000 unità dal 2022. Se il tasso di crescita fosse questo anche nei prossimi tre anni (cosa tutt'altro che impossibile a fronte delle attuali politiche penali) è prevedibile che i 7.000 nuovi posti andranno ad assorbire i nuovi ingressi, lasciando dunque il sistema penitenziario in una condizione di affollamento cronico e drammatico come quello che si registra oggi, con circa 15.000 persone in più rispetto alla capacità del sistema stesso". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, a fronte delle dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno. 

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