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Tortura/Senato. La discussione è stata rinviata. Gonnella (Antigone): "Sulla tortura è Alfano il capo del governo"

torturaHa vinto Alfano. Il Senato ha rinviato poco fa la discussione del disegno di legge per l'introduzione del reato di tortura a data da destinarsi. Evidentemente nel giro di una notte il ministro dell'Interno è riuscito a convincere il presidente del Consiglio Matteo Renzi a non tenere fede all'impegno assunto nell'aprile dello scorso anno quando disse che la risposta di chi governa un paese era di rispondere alla condanna di Strasburgo, per le torture nella scuola Diaz, approvando una legge che le punisse quelle torture.  
Ora il rischio tangibile è che per l'ennesima volta, come nei 28 anni passati, l'Italia resti senza una legge che consenta di perseguire chi si macchia di questo crimine contro l'umanità.  

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Tortura/Alfano. Dichiarazioni di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD

diazsitoCOMUNICATO STAMPA - Nelle ultime ore esponenti del centro-destra, del partito del ministro dell'Interno Alfano e lo stesso Ministro si sono pronunciati per una modifica profonda del reato di tortura in discussione in queste ore al Senato poiché sarebbero "inutili gli sproloqui sul terrorismo se si indeboliscono le forze dell'ordine". A tal proposito interviene Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili.  

"Negli ultimi anni ad essere stati torturati sono stati due detenuti ad Asti, le persone presenti nella scuola Diaz e quelle portate nella caserma di Bolzaneto a Genova.  
Ad essere torturati furono i prigionieri condotti nelle prigioni segrete argentine durante il regime di Videla. Fatti per i quali quel Paese ci chiede di estradare un prete rifugiato in Italia.  
Ad essere torturato è stato Giulio Regeni.
Chi oggi sfrutta il terrorismo per respingere l'introduzione del reato di tortura è contro la giustizia e si macchia, moralmente, di crimini contro l'umanità.  

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GUANTANAMO/GONNELLA. "Bene l'accoglimento del detenuto. Noi pronti a garantirgli difesa legale"

gitmo-protestCOMUNICATO STAMPA - "L'Italia fa bene ad aiutare Obama nel processo di svuotamento di Guantanamo, luogo simbolo della detenzione arbitraria, della tortura, della rinuncia all'habeas corpus". Sono le parole di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, alla notizia dell'accoglimento per motivi umanitari di uno yemenita detenuto da 14 anni nel carcere militare statunitense.  

La decisione del governo italiano è in linea con la dichiarazione congiunta Ue-Usa del 15 giugno 2009 a sostegno della chiusura del campo di detenzione.  

"Ovviamente - prosegue Gonnella - è importante che in Italia vi siano i diritti e le garanzie finora non assicurate negli USA. Prime fra tutte un giusto processo, una pena decisa per vie giurisdizionali e l'accesso alla difesa legale".  

Alcuni prigionieri di Guantanamo vi sono infatti detenuti da anni senza che siano state formulate accuse ufficiali o che vi sia stato un processo. Il Pentagono non ha però fornito alcun dettaglio sulla situazione legale dell'uomo e se sarà soggetto a detenzione in Italia.  

"Dal canto nostro - conclude Gonnella - ci mettiamo a disposizione per assicurare, nel caso ce ne fosse bisogno, la difesa a Fayiz Ahmad Yahia Suleiman".

Roma, 11/07/2016

Arrestato per due grammi di cannabis, rischia l’estradizione. Antigone si rivolge al Ministro Orlando

After-20-Years-in-Prison-Hes-Finally-FreeIn custodia cautelare in carcere per essere stato trovato con meno di due grammi di cannabis in Ucraina e una richiesta di estradizione verso quel paese. È l’assurda vicenda in cui è incorso un giovane cittadino della Repubblica Ceca attualmente in vacanza in Italia.  

Il tutto ha inizio nel settembre del 2013 quando l’uomo stava attraversando il confine ungherese diretto in Ucraina. Fermato è stato trovato con 1,9 grammi di cannabis e denunciato per traffico di droga, condanna per la quale in Ucraina è prevista una pena massima di 10 anni. “Gravità del reato e dell’entità della pena irrogabile” come scritto nella convalida dell’arresto per il quale la custodia cautelare in carcere sembra una “misura idonea a garantire la consegna allo stato richiedente”, ritenendo che “non si prefigurano ragioni plausibili per ritenere che la preannunziata domanda di estradizione dell’arrestato non possa trovare accoglimento”.  

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TORTURA/ANTIGONE. Torna in discussione al senato il disegno di legge. Gonnella: "non si perda l'occasione per colmare l'attuale vuoto"

torturaCOMUNICATO STAMPA - Torna oggi nell'aula del Senato, dopo oltre un anno dall'approvazione alla Camera dei Deputati, il disegno di legge per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale.  

"La proposta di introduzione del reato di tortura nel nostro codice penale - dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone - è di una rilevanza eccezionale e andrebbe a colmare una lacuna gravissima presente nel nostro ordinamento giuridico".  

"L'Italia nel lontano 1988 ha preso un impegno con le Nazioni Unite ratificando il Trattato contro la tortura per sanzionare efficacemente i comportamenti costituenti tortura. Da allora - prosegue Gonnella - nulla è accaduto. In Italia non vi è il reato. Siamo divenuti spazio di impunità e luogo di rifugio per chi commette all'estero tale crimine lesivo della dignità umana".  

"Chiediamo pertanto ai senatori - conclude il presidente di Antigone - di fare quanto nelle loro facoltà affinché si arrivi nel più breve tempo possibile alla sua approvazione in via definitiva evitando il ping pong parlamentare e dando via libera al testo licenziato dalla Camera dei Deputati nell'aprile 2015 mettendo da parte le modifiche apportate in commissione giustizia del Senato che, oltre ad allontanare l'approvazione definitiva, presentano diverse e significative criticità".

Roma, 06/07/2016

Partiamo da 20x20, la nuova campagna di Antigone che promuove le misure alternative al carcere

20X20Partiamo da 20x20 è la nuova campagna promossa da Antigone. L'obiettivo è che, entro il 2020, il 20% del bilancio dell'Amministrazione penitenziaria venga speso per il sistema delle misure alternative.  

Oggi ci sono oltre 53.000 persone che stanno scontando la propria pena nelle nostre carceri. Nello stesso momento circa 23.000 persone la scontano fuori dal carcere, in misura alternativa, cui si aggiungono le oltre 8.000 che usufruiscono della nuova misura della messa alla prova.  

Si tratta di misure che si scontano nella comunità, meno costose e più efficaci del carcere nel promuovere il reinserimento ed evitare la commissione di nuovi reati da parte di chi ha scontato la propria pena.  

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La società civile in Russia e in Italia. Scambio di esperienze e possibilità di cooperazione

Screen-shot-2015-11-19-at-09.48.09"La società civile in Russia e in Italia. Scambio di esperienze e possibilità di cooperazione" 
6 Luglio 2016, 16:00 -18:00, Via Monti di Pietralata 16, Roma  

Invitiamo chi fosse interessato a unirsi a noi per un pomeriggio di networking informale presso la nostra sede il prossimo mercoledì.

ONG italiane e russe condivideranno le loro impressioni sullo stato della società civile nei loro rispettivi paesi si discuterà di eventuali possibilità di cooperazione.

Una rappresentante dello EU-Russia Civil Society Forum (CSF) presenterà le opportunità che il Forum offre in questo campo.

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CANNABIS/COSTA. Antigone e CILD: necessario uscire dall'approccio ideologico nel parlare di droghe

nmlsglogoIl viceministro alla Giustizia Enrico Costa, quando parla di cannabis e droghe, evidentemente non riesce andare oltre l'approccio ideologico.  

"Le politiche proibizioniste hanno portato negli ultimi 45 anni ad un aumento costante del numero di persone che utilizzano droghe, ad una loro grande diffusione in ogni parte nel mondo, all'emergere di nuove droghe sempre più potenti e pericolose. A testimoniarlo sono rapporti governativi e non governativi" dice Patrizio Gonnella, presidente di CILD e Antigone.
Incarcerare e criminalizzare le persone ha messo a repentaglio la salute dei consumatori senza permettere di risolvere le problematiche che l'utilizzo di droga crea, dipendenza, morti da overdose, trasmissione di HIV ed Epatiti, come anche il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, nonché vari rapporti (sempre ONU) sottolineano.  

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ANTIGONE/TORTURA. In Italia la tortura non è legge e non si estrada un prete accusato di questo reato

reverberiOggi è la giornata indetta dalle Nazioni Unite per le vittime della tortura. In Italia la tortura non è ancora reato.  

Nel corso degli ultimi mesi le prese di posizione da parte del governo non sono mancate: Matteo Renzi, presidente del consiglio, 7 aprile 2015: “quello che dobbiamo dire lo dobbiamo dire in parlamento con il resto di tortura. Questa è la risposta di chi rappresenta un Paese”. In quella giornata l’Italia era stata condannata per le torture alla Diaz; Andrea Orlando, ministro della giustizia, 9 aprile 2015: “il voto sul ddl che introduce il reato di tortura sia il più ampio possibile, così che sia un risultato da portare davanti alla Corte di Strasburgo di tutto il parlamento”. Il voto alla Camera ci fu e la proposta fu approvata ad aprile 2015. Passò al Senato; Gennaro Migliore, sottosegretario alla giustizia, 16 giugno 2016: “a nome del governo affermo che una legge che punisca la tortura sia approvata”. Qualche giorno prima avevamo scritto al presidente del Consiglio chiedendo un suo impegno sulla questione.  

Nonostante questo però la legge è invece ferma al Senato da oltre un anno. Il Senato nel luglio 2015, dopo avere avviato delle audizioni informali da cui ha escluso la società civile, ha peggiorato vistosamente il testo approvato un anno prima dalla Camera. Questo è oggi lo stato dell’arte.  

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Droga. Il Dipartimento va riformato, non smantellato

dpa-grigio-copLettera appello contro le ipotesi di chiusura del Dipartimento antidroga e per la ridefinizione del suo mandato

Circolano di nuovo voci che vorrebbero smantellare il Dipartimento per le Politiche Anti-Droga affidandone le competenze al Ministero della Salute. Nell’anno in cui l’Italia finalmente si smarca da posizioni di retroguardia alle Nazioni unite in occasione della sessione speciale dell’Assemblea Generale affermando la necessità di promuovere approcci non ideologici e perseguire politiche che funzionino – anche sulla base di evidenze scientifiche – smantellare il DPA sarebbe la peggiore delle scelte politiche possibile.

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